Gli studenti pendolari sono costretti a viaggiare in piedi sul treno che da Sant’Agata di Militello li porta a Messina, per mancanza di posti a sedere. Secondo la Fit Cisl, che ha realizzato un dossier sui trasporti in Sicilia, bisogna mettere a sistema tutto il nodo trasporti, da quello ferroviario alla navigazione, integrandolo con il servizio trasporti comunale e intercomunale. “Ci vuole una regia unica- si legge in un comunicato – un progetto unico di mobilità integrata nell’area dello Stretto, ricordiamo che per i treni da Patti vi era l’accordo con la Regione per attestare i bus di linea a Patti e con il treno trasferire i clienti per e da Messina, mentre tutti gli altri collegamenti con la città di Messina necessita rispettare la composizione e modificare l’orario dei primi treni per consentire l’arrivo nei capoluoghi entro le 8.00. Occorre un impegno aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta commerciale evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle corse sulla tratta Metro Ferrovia”.
In tutto la linea Palermo-Messina comprende 94 treni di cui 40 coprono la relazione Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, due giungono a S.Agata e 5 si fermano a Cefalù, i rimanenti servono la tratta Messina-S.Agata di Militello.
Nel complesso, guardando ai treni che circolano ogni giorno, 407 in tutto, molti che sulla carta dovrebbero collegare due capoluoghi come ad esempio Palermo e Messina, in realtà si attestavano in stazioni intermedie costringendo i viaggiatori a dover cambiare due o più treni per raggiungere la destinazione finale, con un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza che divengono non competitivi con qualsiasi altro mezzo di trasporto.
La linea Messina-Catania conta solo 44 treni.
Da gennaio 2012 a oggi sono stati soppressi ben 6 mila regionali- riporta la Fiti Cisl sul dossier – ma solo 1.500 sono stati sostituiti dai bus, due sole le navi utilizzate per l’attraversamento dello Stretto, tempi lenti di percorrenza per via di un continuo inserimento di fermate ai collegamenti veloci e una riduzione complessiva di circa 3 mln di Km/treno dal 2008 ad oggi, tratte inadeguate, treni vecchi (età media 20 anni di servizio) che si guastano, biglietterie chiuse, mancanza di sottopassaggi, stazioni quasi del tutto abbandonate prive delle sale di attesa, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate nelle fasce orarie pendolari. Tutti questi disservizi delle Ferrovie siciliane sono stati registrati dai rappresentanti della Fit Cisl, a bordo del camper partito lo scorso 29 aprile, che per sei mesi ha fatto tappa fra le principali stazioni dell’Isola, per documentare le gravi conseguenze dei tagli al trasporto ferroviario regionale, raccogliere le testimonianze dei cittadini e presentare le proposte alle Fs e alle istituzioni.
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