“Metteremo in atto tutti gli strumenti disponibili per impedire questo tentativo di negazione di un diritto costituzionalmente garantito dal quale dipende lo sviluppo economico e sociale dell’Isola, a cominciare dall’avviata procedura per lo sciopero, la richiesta dell’istituzione di un tavolo con ministero dei Trasporti, Regione siciliana e parti sociali regionali e nazionali e per la prossima settimana una grande mobilitazione regionale alla quale inviteremo tutte le istituzioni siciliane, i partiti politici e i cittadini”. Lo annunciano i sindacati Filt Ggil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fast Ferrovie, Ugl Trasporti e Orsa Ferrovie, che si mobilitano sul taglio dei treni a lunga percorrenza, che non traghetterranno piu’ sullo Stretto di Messina. L’azienda, affermano i sindacati in un documento, tenta di “far apparire un’operazione di dismissione come un progetto di investimento e potenziamento”, perche’ “se da un lato si presenta un piano ben preciso e dettagliato di soppressione di treni a lunga percorrenza e corse navi dall’altro si annuncia solo una timida intenzione di azioni integrative a supporto dell’attraversamento a piedi dei viaggiatori”. Si temono, inoltre, ricadute occupazionali sono sul personale di Rfi impegnato nella navigazione, ma anche in tutta la Sicilia tra gli addetti alla manovra, manutenzione, pulizia e accompagnamento dei treni che dal prossimo giugno verranno soppressi definitivamente.
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