È allarme occupazione per gli operai impiegati nella gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione. Nel corso dell’incontro tra i sindacati, la Smail – una delle due ditte impegnati in Ati nell’appalto – ha comunicato che, per decisione aziendale, uscirà dall’Ati anche in caso di proroga dell’affidamento del servizio di manutenzione in scadenza il prossimo 31 luglio. Nei giorni scorsi la Fim Cisl e la Fisascat Cisl avevano reso noto l’avvio delle procedure di mobilità per cinque operai dal 1. agosto.
In caso di proroga dell’affidamento saranno quindi soltanto tre (della Atlantico, l’altra ditta impegnata in Ati) gli operai che dovranno gestire i 28mila punti luce dell’intero impianto cittadino.
Fim Cisl e Fisascat evidenziano la possibilità che si venga a creare un grave problema per la gestione ordinaria dell’impianto di illuminazione con forti rischi anche per l’incolumità pubblica considerato che non vi sono i numeri per creare due squadre di intervento, già di per se insufficienti a garantire la normale manutenzione degli impianti di illuminazione cittadini.
Questa mattina i lavoratori e il sindacato si recheranno al Comune per chiedere all’Amministrazione la continuità di impiego per i cinque lavoratori che andranno in mobilità e quindi sollecitare la Atlantico a garantire i livelli occupazionali necessari per gestire la manutenzione degli impianti di illuminazione cittadini.
“Siamo convinti – affermano il segretario generale della Fim Cisl Nino Alibrandi e il segretario provinciale della Fisascat Cisl Alessio Gennaro – che la città, con un buon piano di gestione e manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica può garantire ancora maggiore occupazione rispetto a quella attuale, considerata anche la vetustà degli impianti. L’Amministrazione si deve impegnare ad ammodernare gli impianti per garantire la sicurezza ai cittadini, non solo per l’illuminazione delle strade ma anche per il rischio di crolli di numerosi pali dell’illuminazione ormai in condizione di grave degrado. Non si possono affidare lavori sempre al ribasso, perché il risultato è la minore manutenzione e sicurezza con conseguenti rischi per i cittadini, oltre la perdita di posti di lavoro”.
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