Continuano i pignoramenti ai danni dell’Atm per via dei contenziosi con alcuni dipendenti, in seguito all’errata applicazione della legge Brunetta che ha comportato il blocco delle carriere e degli scatti di anzianità. Ad inizio dicembre l’azienda ha raggiunto un accordo con alcune sigle sindacali per il pagamento dei contenziosi per un totale di circa 200mila euro, la settimana scorsa però si verificato il “mini” pignoramento di 38 euro al capolinea sud della tranvia.
Nonostante le rassicurazioni date dall’azienda pochi giorni fa, secondo quanto riferisce il sindacato Orsa, gli agenti giudiziari si sarebbero presentati nella sede di via La Farina, disponendo il pignoramento dell’auto di servizio del direttore generale, Giovanni Foti: “Si è andati avanti per mesi con la promessa che le somme dovute sarebbero state erogate ma il tentativo dilatorio dell’azienda ha rasentato il ridicolo, pertanto il giudice ha disposto il pignoramento dei beni aziendali. Atm reagiva facendo trovare vuote le casse all’ufficiale giudiziario che si è trovato costretto a pignorare la nuova automobile aziendale del Direttore, Foti, un’Alfa Giulietta, di cui non si sentiva assolutamente il bisogno visto che i soldi pubblici spesi per il superfluo potevano essere impiegati per cominciare a risarcire parte dei lavoratori. Ancora una volta l’arroganza della dirigenza aziendale ha prodotto sperpero di denaro pubblico, se si fosse raggiunto l’accordo ed evitato il contenzioso, come a suo tempo suggerito dell’Orsa, si sarebbe trovata una soluzione meno dispendiosa per le casse aziendali e soprattutto si sarebbero risparmiate le spese legali a carico di Atm”.
Per l’Orsa si è al cospetto di un film già visto: “Simile situazione si è verificata con il contenzioso per la mancata fornitura delle divise che l’ORSA aveva attivato contro la precedente gestione aziendale, anche in questo caso si era chiesto al subentrate direttore Foti di concordare le somme dovute ai lavoratori, al netto rifiuto dell’azienda è seguita la sentenza del giudice che anche per la questione divise ha condannato l’ATM a risarcire i lavoratori. La discutibile abitudine di ATM di trattare solo con i sindacati “graditi” costringe l’Orsa a rivendicare i diritti dei propri associati in tribunale che fino ad oggi ha sempre dato ragione ai dipendenti, ne consegue che dopo le sentenze, per ovvi motivi, la somma di denaro pubblico da sborsare per gli errori della dirigenza risulta superiore a quanto si sarebbe potuto concordare trattando serenamente con ogni singolo lavoratore, ma fin a quando gli errori e l’arroganza la pagano i cittadini poco importa”.
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Una Panda non gli bastava? Aveva bisogno di una Alfa Giulietta per raggiungere la moglie in provincia di Palermo ogni fine settimana, a spese di chi è il costo della benzina ed autostrada? Con un lauto stipendio di 10.000 euro al mese non poteva comprala la vettura per conto suo? Grazie Accorinti, grazie Cacciola ed grazie a tutti gli altri nullafacenti assessori della giunta più scarsa da 30 anni a questa parte. Continuate a regalare soldi ai vostri amici e lecchini vari.