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Confcommercio, il direttore generale Rivolta: “Voglio una Sicilia più ottimista, deve farcela da sola”

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Il futuro del commercio nazionale e regionale e le possibilità della Sicilia di uscire al più presto dalla crisi economica. Questi i temi centrali della conferenza di sistema regionale della Confcommercio, svoltasi questa mattina all’interno della Sala Borsa della Camera di Commercio di Messina. Un dialogo tra i rappresentanti dell’imprenditoria delle nove province siciliane con l’obiettivo di tracciare nuove linee guida per un progetto comune.

Ad aprire il lungo dibattito, il bilancio tracciato dal presidente di Confcommercio Messina, Carmelo Picciotto. “Abbiamo cercato di dare sostanza a un sogno che inizialmente ci sembrava più semplice da realizzare – spiega Picciotto – ma nonostante le criticità, abbiamo avviato un’operazione finalizzata al recupero di quella credibilità fortemente compromessa dagli effetti collaterali della precedente gestione. Messina, oggi, è la città dei commissari, continuiamo a perdere pezzi e questo comporta la perdita di punti di Pil. Confcommercio – precisa –  continuerà le sue battaglie volte allo sviluppo del nostro territorio, cercando di mettere gli imprenditori nelle condizioni di realizzare i propri sogni”.

Al tavolo dei relatori, oltre il dirigente generale di Confcommercio Messina Caterina Mendolia e il dg regionale Salvatore Scalisi, si sono seduti anche Pietro Agen, numero uno di Confcommercio Sicilia e Francesco Rivolta, direttore generale nazionale di Confcommercio. Entrambi guardano al futuro dell’imprenditoria dell’Isola che può rinascere nonostante le palesi difficoltà degli ultimi anni. Urge però un cambio di mentalità.

“Stiamo ancora vivendo una crisi dei consumi – spiega Rivolta – le difficoltà sono ancora oggettive e i segnali di ripresa sono ancora timidi e ben lontani dall’idea di recuperare ciò che si è perso in questi ultimi sette anni di recessione. Rispetto al 2007, si sono persi ben sette punti di consumi, la ripresa è iniziata ma è troppo presto per essere ottimisti. La Sicilia dev’essere più ottimista – prosegue – questa regione ha le risorse necessarie per risollevarsi. Deve però salvarsi da sola, è inutile aspettare un benefattore che arrivi dall’esterno”.

La politica chiaramente deve dare il suo contributo. In Sicilia c’è molta strada da fare come sottolinea Pietro Agen: “L’Autonomia regionale è una grossa chance finora poco sfruttata, per quanto concerne il commercio, si è lavorato per tre anni al testo unico delle aziende produttive, abbiamo presentato 65 emendamenti. La legge è in Parlamento ferma da qualche anno, dal punto di vista legislativo siamo indietro di decenni. Il mondo sta cambiando – spiega Agen –  e noi dobbiamo avere la capacità di tracciare linee guida contestualizzate al momento storico. Cresce il terziario, crescono le vendite on line, cresce il settore dei trasporti: se non riusciremo a dare risposte adeguate, il mondo dell’associazionismo è destinato a scomparire.  La Confcommercio – continua –  ha dimostrato di essere l’associazione più organizzata nel reagire alla crisi, fatto evidenziato dalla crescita in settori quali l’industria, la formazione a distanza, l’information technology: siamo almeno 5 anni più avanti rispetto alle altre associazioni di categoria. Il mondo è cambiato, è il momento delle scelte”.

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Il futuro della Camera di Commercio di Messina è ancora tutto da scrivere. Sulla sede di piazza Cavallotti aleggia lo spettro dell’accorpamento e della razionalizzazione dei servizi. Sulla questione interviene Caterina Mendolia, direttore generale della Confcommercio peloritana. “Abbiamo iniziato una battaglia due anni fa – spiega Mendolia – vogliamo che venga riconosciuto il diritto dei commercianti messinesi di poter avere un ruolo importante a livello regionale. Se andrà in porto l’accorpamento è necessario che si programmi con una precisa logica magari inglobando la nostra città con Palermo dividendo la Sicilia tra nord e sud. Messina non può avere un posto di secondo ordine, rappresentiamo 108 comuni sul totale di 390 dell’intera regione. Non possiamo essere una ruota di scorta”.

Durante e dopo la conferenza dei vertici di Confcommercio, l’ “Open Day” organizzato da Confcommercio Messina ha preso forma grazie ai professionisti che hanno risposto alle domande dei partecipanti sui temi più importanti che riguardano l’universo imprenditoriale, e in particolare sulle macro-aree Credito, Sindacale e Servizi . I desk saranno attivi fino alle 17 di oggi.

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