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Camera di Commercio a rischio fallimento. Picciotto chiede la testa di De Francesco

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Il rischio accorpamento è ormai tramontato, ma la Camera di Commercio di Messina adesso è sull’orlo del fallimento. Il presidente di Confcommercio Carmelo Picciotto,allarmato dai numeri tutt’altro che confortanti, interviene sulla questione e individua tra i responsabili proprio il commissario Franco De Francesco.

“Il rischio default della Camera di Commercio di Messina – spiega Picciotto – dimostra come le nostre preoccupazioni sulla gestione commissariale dell’Ente fossero giustificate. Da oltre tre anni, infatti, la Camera di Commercio è gestita da un commissario ad acta che non ha conferito, evidentemente, l’impulso necessario di cui aveva bisogno l’Ente; cosa che invece avrebbe potuto dare un governo politico il cui insediamento è stato impedito dall’assessorato regionale alle Attività Produttive, notoriamente controllato da Confindustria Sicilia”.

“Inoltre occorre rilevare – continua Picciotto –  come il problema pensioni non riguardi solo Messina ma tutte le altre realtà siciliane, le quali al di là degli accorpamenti si troveranno nell’impossibilità di pagare le pensioni fra qualche anno. L’emendamento approvato al Senato che, di fatto salvaguarda la Camera di Commercio di Messina città metropolitana, prevede fra l’altro l’accesso al fondo perequativo. Tuttavia, le forze politiche locali e regionali, a nostro avviso, già da adesso dovranno affrontare e risolvere il problema delle pensioni degli ex lavoratori delle Camere di Commercio siciliane”.

Infine Carmelo Picciotto invita il commissario De Francesco a farsi da parte. “Alla luce dei dati allarmanti resi noti oggi, la cui provenienza non può che essere interna alla Camera di Commercio di Messina, il commissario Franco De Francesco, compia un gesto d’amore nei confronti della sua città rassegnando le dimissioni così da accelerare l’insediamento dell’organo politico”.

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