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Un “arsenale” alle porte di Milazzo. In manette due allevatori della zona

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tn arsenale milazzoLa scorsa notte,  i Carabinieri del N.o.r.m di Milazzo, coadiuvati dal nucleo cinofili di Nicolosi, hanno arrestato, in flagranza di reato, Giovanni Triscari, 53 anni, e Sebastiano Triscari, 44 anni, due fratelli originari di Tortori ma residenti a Milazzo, entrambi allevatori e già noti alle Forze dell’Ordine, per detenzione illegale di armi da fuoco e ricettazione.

I militari dell’Arma hanno scoperto che i due fratelli nascondevano nei locali della loro azienda zootecnica-casearia, alle porte di Milazzo, un vero e proprio arsenale. Dopo una serie di indagini serrate, ieri sera i Carabinieri hanno fatto irruzione nell’azienda e a seguito della perquisizione — effettuata nei diversi fabbricati, stalle, depositi e magazzini — hanno rinvenuto e sequestrato: 1 pistola semiautomatica marca beretta mod. 950, calibro 6,35, munita di relativo caricatore carico di 8 colpi, avente matricola parzialmente abrasa; 1 fucile marca beretta tipo semiautomatico calibro 12 con matricola abrasa, carico con due cartucce; 1 fucile, doppietta con marca illeggibile, matricola abrasa,  con canne mozzate e calcio  mancante; 1 fucile marca beretta calibro 16 monocanna; 1 pistola semiautomatica marca beretta cal. 7,65 gardone v.t., munita di relativo caricatore carico con 4 colpi; 2 caricatori vuoti, presumibilmente cal. 7,65; nr. 34 cartucce per fucile calibro 12; 2 cartucce per fucile cal.16; 47 cartucce sfuse per pistola cal.6.35; 25 cartucce marca fiocchi cal.6,35; 23 cartucce calibro 12, di diverse marche e grammatura di piombo; 2 cartucce da caccia cal. 12; 4 cartucce per pistola cal.7,65; 1 carabina ad aria compressa marca gamo; 13 cartucce cal. 7.65; 25 cartucce cal. 7.65; 4 cartucce da caccia cal. 20; 5 calcioli da fucile da caccia in legno tagliati; 15 bascole (impugnatura in legno per fucile); 4 foderi; 1 macete con manico in cuoio di 11,5 cm e relativa lama in acciaio di 27 cm lunga e 6,5 cm larga.

Il ritrovamento di numerosi calcioli e impugnature di fucili privi delle restanti parti — secondo gli investigatori — potrebbero far pensare che in quei luoghi si svolgevano anche operazioni di modifica e/o fabbricazione abusiva di armi da fuoco. Inoltre, in uno dei depositi, accatastati, sono stati rinvenuti diversi pezzi di ricambio di autovetture varie — che sempre secondo gli inquirenti potrebbero essere provento di furto — e due targhe di due autovetture rubate.

I due fratelli Triscari sono stati condotti al carcere di Gazzi.

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