Il treno della paura: un titolo che si è ampiamente meritato il treno 3832 che ieri viaggiava sulla linea Palermo-Messina. Tutto regolare fino a quando non ha imboccato la galleria Peloritanna lunga oltre 10 Km e a meno di tre dall’uscita si è fermato. Buio, caldo, terrore hanno avvolto e accompagnato per quasi due ore i passeggeri, che non dimenticheranno facilmente l’incubo di quel viaggio. E incertezza, tanta incertezza, per un lungo periodo di tempo che sarà sembrato infinito. Ad alimentarla la difficoltà del macchinista e del personale di servizio di contattare la centrale operativa e segnalare il guasto e la posizione: tutti i telefoni fissi sulla tratta erano guasti tranne, fortunatamente, uno.
Intorno alle 9.00 quel treno è entrato nella galleria che lo ha inghiottito per oltre un’ora e mezza, senza che dalla centrale qualcuno si preoccupasse del suo mancato arrivo. Sembra la trama di un film horror e invece è realtà. Passeggeri abbandonati al pericolo che un altro convoglio potesse giungere e tamponarli, dal momento che nessuno era a conoscenza di quella fermata forzata. Forse in Sicilia ormai ci si è abituati ai frequenti ritardi e l’abitudine porta ad abbassare la guardia.
Quello che ha spinto i passeggeri del treno a raccogliere le firme per il grande pericolo corso è stata proprio la totale mancanza di sicurezza in balia della quale si sono trovati e il fatto che, nonostante la stazione centrale di Messina fosse dietro l’angolo, nessuno si sia preoccupato di un treno che non è mai arrivato e non ha mai segnalato il ritardo.
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