Un’asta metallica, lunga 39 centimetri, modellata ad arte perché agganciasse la banconota, e cartine bioadesive, di 5 centimetri, per esser certi che il denaro aderisse all’asta e venisse fuori dalla cassette delle offerte senza problemi: questo il sistema rudimentale, ma ingegnoso, con il quale padre e figlio hanno razziato le donazioni dei fedeli in almeno due chiese, quelle in cui i due ladri sono stati visti dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taormina.
Si tratta di Maurizio Ginevra, 41enne, e del figlio Cristian, 18 anni, originari di Mazzarino (Cl) e domiciliati a Butera (Cl).
Erano molto “preparati”: sull’auto con la quale i due hanno raggiunto Taormina, infatti, gli agenti hanno trovato una lista dettagliata delle chiese presenti sul territorio, ed un elenco ragionato dei posti in cui colpire.
È stata sequestrata anche una piccola luce a led che i due utilizzavano per scrutare il contenuto delle cassette ed essere certi della somma indicativa da prelevare.
Padre e figlio sono stati arrestati, in flagranza, per il reato di furto aggravato con destrezza in concorso.
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