Mentre ieri sera una gran folla acclamava il nuovo sindaco, un’altra folla, più modesta come dimensioni, “disturbava” una operazione di Polizia. Momenti di tensione, nella serata di ieri, al rione Mangialupi, dove la Squadra Mobile, sezione reati contro il patrimonio diretta da Franco Oliveri, ha messo a segno un altro colpo contro il famigerato clan Mangialupi.E’ scattata con 4 arresti e un totale di sette indagati ,per traffico di sostanze stupefacenti e la detenzione di armi, l’operazione Refriger (dal nome in codice di uno degli indagati). Arresti disposti dal gip Massimiliano Micali, richiesti dal sostituto procuratore Fabio D’Anna, della DDA. Delle quattro ordinanze, due hanno raggiunto in carcere Francesco Turiano, 28 anni, ed Eugenio Paone, 44 anni, perchè già detenuti; altre due hanno condotto dietro le sbarre Pietro Coppolino, 29 anni, e Domenico Parisi, 25 anni.Le indagini della Squadra Mobile hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione, a detta degli investigatori capeggiata da FRancesco Turiano, attiva nella vendita, cessione e detenzione di eroina, cocaina e marijuana.
Le indagini presero il via a seguito del sequestro, effettuato nel febbraio scorso ad Acqualadroni, di quasi 16 chili di eroina e di oltre un chilo di cocaina, ma anche di armi e munizioni. In particolare, abilmente occultate ad una profondità di circa 40 cm, nella spiaggia, all’interno di un bidone di plastica per alimenti e di un borsone, si trovavano custoditi una pistola mitragliatrice, due pistole semiautomatiche, tre pistole a tamburo, circa duemila munizioni di vario calibro, più 15,684 Kg di eroina e 1,112 Kg di cocaina.
Seguirono ulteriori sequestri di armi, a carico di ignoti, effettuati al Rione Mangialupi. Il più importante avvenne nel gennaio scorso, quando furono ritrovate una pistola mitragliatrice, tre pistole semiautomatiche di vario calibro, due revolver, una penna pistola di fattura artigianale un fucile automatico cal. 12 modello BREDA, un panetto di tritolo del tipo militare del peso complessivo di gr. 492,3, un cilindretto della stessa sostanza, un migliaio di munizioni, anche da guerra, 1 kg. di polvere da sparo,ed oltre due chili di marijuana.
Intercettazioni e pedinamenti hanno permesso di stabilire che uno degli indagati, soprannominato “Refriger” da Turiano, era costretto a sottostare alle continue e pressanti richieste del “capo” per occultare per suo conto armi e droga da consegnare all’occorrenza agli altri sodali del gruppo.
Il capo della Squadra Mobile, Giuseppe Anzalone, ha evidenziato la potenza “militare” ed economica del clan Mangialupi, ed ancora la compattezza criminale del gruppo.
Particolare da rilevare, infatti, è quanto verificatosi ieri, al momento in cui è scattata l’operazione nel quartiere cittadino: mentre gli abitanti si accalcavano in strada, rumoreggiando contro gli “agenti invasori”, dal vicino carcere di Gazzi, i detenuti, da dietro le sbarre, in coro, urlavano contro i poliziotti.
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