Una bimba muore, lo scorso ottobre, i genitori oggi denunciano e chiedono alla Magistratura di accertare eventuali responsabilità mediche. La storia di Alice è di quelle che lasciano il segno, su chi scrive e chi legge. Che ci siano o meno colpe mediche. Di seguito stralci della corposa denuncia.
Alice nasce il 4 luglio 2014 all’Ospedale “Annunziata” di Cosenza, dopo sole 24 settimane di gestazione; pesa 570 grammi. Lì rimane ricoverata, al reparto di Terapia Intensiva, sino al 29 luglio. Dopo la nascita, in considerazione della non spontanea chiusura del dotto arterioso e della necessità di intervenire chirurgicamente, ne viene disposto il trasferimento al Policlinico di Messina: al nosocomio cosentino manca il reparto di cardiochirurgia pediatrica.
Il 30 luglio, Alice viene sottoposta ad intervento di legatura del foro di Botallo, eseguito dall’equipe di cardiochirurgia pediatrica di Taormina. L’intervento viene effettuato al reparto di Terapia Intensiva di Messina, “ in maniera del tutto corretta e con ottimi risultati”. Superato il post operatorio, la bambina si riprende perfettamente e supera le successive 48 ore.
Risolta la patologia cardiaca, però, la piccola presenta un addome teso che induce i sanitari a sospettare la sussistenza di “enterocolite necrotizzante” . Anomalia, va precisato, preesistente all’intervento. Alice ci è arrivata da Cosenza con l’addome teso.
Il 2 agosto viene sottoposta ad un intervento di “laparotomia esplorativa”; viene accertato che l’intestino è sano: non c’è la necrosi inizialmente sospettata.
L’intervento , tuttavia, rivela un’istruzione da meconio a livello ileale, risolta con l’asportazione dell’appendice. Eseguito l’intervento la bambina viene suturata ma- sostengono i genitori- senza che le venga praticato alcun drenaggio.
Alice, pur con qualche difficoltà, supera anche il secondo intervento.
Qualche giorno dopo, però, l’addome diventava di nuovo globoso e dalla ferita fuoriesce materiale sieroso. Poi, un neonatologo si accorge che i punti di sutura hanno ceduto e che le anse intestinali fuoriescono dall’addome.
Nuovo intervento per la piccola, “per liberare- si legge nella denuncia – alcune anse da aderenze formatesi dopo il primo intervento.
Alice supera anche questo. IL 18 agosto, nuovo intervento, per eliminare l’addome gonfio le viene praticata un’ileostomia. Su indicazione del chirurgo- si legge in denuncia- le medicazioni si riducono solo a garze tenute ferme da un pannolino. Il peggio arriva pochi giorni dopo, quando la bimba viene colpita da un’infezione da “staphilococcus epidermidis”. Intanto la stomia peggiora progressivamente, ne escono succhi gastrici, acidi, la pelle di Alice si ustiona e per lei sono atroci sofferenze. A supporto delle sue condizioni, in denuncia sono state allegate foto che mostrano evidente l’addome della bambina. Per i genitori, inoltre, i sanitari non provvedono a pulire e medicare la stomia con la necessaria frequenza.
Si rende necessario un altro intervento. Urgente- dicono i medici, ma l’urgenza- sostengono i familiari- viene differita di 14 giorni. L’8 ottobre Alice viene operata, il 12 entra in coma e muore il 20 ottobre 2014. Dopo 3 mesi di straziante ricovero. Un dolore immenso per i genitori, che 4 mesi dopo si sono rivolti all’avvocato Antonio Roberti per essere assistiti in quello che ritengono sia un caso di malasanità. Stamani la denuncia in Procura.
Patrizia Vita
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