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Morte di Biagio Nicotra. Starvaggi, segretario PD: «Cercheremo la verità con ogni mezzo»

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La morte di Biagio Nicotra, il 32enne affetto da Sindrome di Klinefelter, ha scosso l’intera cittadinanza. La sua lotta per la vita era iniziata con la richiesta, fatta nel febbraio scorso all’ASP, per la concessione di un letto bariatrico (con schienale reclinabile elettricamente) che gli avrebbe alleviato molte sofferenze, richiesta lasciata senza alcun esito. Secondo l’Asp, infatti, le carte necessarie per la concessione del letto fornite da Biagio Nicotra non sarebbero state idonee né complete, ma questo sarebbe stato evidenziato solo dopo che la notizia ha avuto eco sui giornali e sui social network.

La morte di Biagio sarebbe pervenuta dopo una grave crisi respiratoria avvenuta giorno 1 agosto, crisi che aveva reso necessario il ricovero all’ospedale Papardo. Il giovane da quel momento non si sarebbe più ripreso, fino al triste epilogo giunto la sera del 5 agosto nella quale Biagio si è spento.

La vicenda, seguita in tempo reale dalla pagina “Un letto per Biagio-Salviamolo”, ha coinvolto l’intera cittadinanza che si è mostrata pronta anche a partecipare all’acquisto del letto per Biagio, tramite donazioni.
In realtà ciò che avrebbe dato delle concrete speranze a Biagio sarebbe stato il trasferimento al centro specializzato di Verona, per il quale la famiglia non disponeva di denaro sufficiente.

«Esprimiamo tutta l’umana vicinanza e la personale comprensione alla famiglia e a tutte le persone che hanno conosciuto ed amato Biagio – ha dichiarato Paolo Starvaggi nella sua prima nota alla stampa come segretario provinciale del PD, firmata assieme al collega Alessandro Russo – comprendendo quanto sia difficile in questo momento trovare una ragione alla sua scomparsa. […] Saremo impegnati a ricercare la verità con tutti i mezzi a nostra disposizione, anche formalizzando una interrogazione parlamentare al Ministro attraverso le delegazioni parlamentari. Individuare le eventuali responsabilità e sanzionarle affinché tragedie come queste non si verifichino mai più e perché il diritto costituzionale alla salute sia assicurato al di là delle pastoie burocratiche, dei rallentamenti del formalismo amministrativo e con la comprensione umana che si deve nei confronti di tutti».

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