I militari del nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro di Messina, nell’ambito di servizi finalizzati al contrasto del fenomeno del lavoro nero, d’intesa con il dirigente della Direzione territoriale del lavoro, negli ultimi 15 giorni, hanno sottoposto a controllo 18 aziende tra esercizi pubblici e attività commerciali. Dai controlli è scaturito che 8 lavoratori svolgevano servizio in nero, senza alcuna tutela assicurativa e previdenziale.
Avendo riscontrato una percentuale di lavoratori in nero superiore al 20% della forza lavoro presente, i militari hanno intimato la sospensione dell’attività imprenditoriale di due delle ditte ispezionate, come previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
«Certi datori di lavoro ˗ si legge nella nota dei Carabinieri ˗ continuano ad approfittare dello stato di necessità del lavoratore subordinato che, specie in questi tempi di difficoltà economiche, accetta di lavorare in nero pur di lavorare, con i rischi che seguono: oggi in caso d’infortunio e domani all’atto del pensionamento quando l’Inps non riconoscerà la giusta pensione, non ritrovando i versamenti contributivi.
A Messina sono state contestate sanzioni amministrative per 35.100 euro per la presenza dei lavoratori “in nero”. I datori di lavoro sospesi, per la riapertura delle attività hanno dovuto ottemperare alle prescrizioni irrogate dai militari e regolarizzare i dipendenti in nero, versando l’importo di 3.900 euro. Successivamente, dovranno versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti.
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