Hanno fatto tutto in famiglia. La truffa portata alla luce dall’operazione di Guardia di Finanza e Carabinieri, scattata stamane con 5 misure cautelari, secondo l’accusa sarebbe stata ideata e messa a punto da un intero nucleo familiare. Le indagini avrebbero accertato che a fronte di un danno all’Unione Europea di un milione e 400.000 euro, 800mila sarebbero finiti nelle tasche del gruppo di consanguinei.
Una denuncia dal sindaco di Tortorici, Carmelo Rizzo Nervo, nel 2011, puntava l’indice su alcuni terreni di proprietà del Comune che risultavano, sulla carta, terreni coltivati
destinati a pascolo, bosco o colture produttive, ma alcune imprese li avevano abusivamente inseriti nei fascicoli necessari per l’attivazione dei finanziamenti comunitari.
Scattarono le indagi delle Fiamme Gialle e dei carabinieri, venne fuori l’esistenza, a Tortorici, di un centro di assistenza agricola,l’Unisc, che aveva rappresentante unico ed amministratore Antonia Strangio, 40 anni, faceva istruire le pratiche per i rimborsi al cognato, Sebastiano Armeli, 47 anni, veterinario, consigliere comunale di minoranza nel centro nebroideo.
Dicono gli inquirenti: ” intorno al Centro di assistenza agricola – Unsic di Tortorici era stata data vita a un’associazione che, per istruire le richieste di contributi in assenza dei requisiti, sfruttando aziende intestate agli stessi associati e agli altri indagati, falsificava i titoli di possesso relativi a numerosissimi terreni, nell’assoluta inconsapevolezza dei legittimi proprietari”.
In pratica, nell’istruzione della domanda veniva inserito il conto corrente intestato al patronato sul quale confluivano, così, tutti gli importi dei finanziamenti che venivano, poi, consegnati solo in parte agli effettivi destinatari. Grazie a questo meccanismo sarebbero stati sottratti a coloro che figuravano quali beneficiari circa 300 mila euro, mentre quasi 500 mila euro sono stati ottenuti attraverso la falsificazione dei titoli di possesso dei terreni. Per garantire l’erario, è stato disposto il sequestro preventivo – finalizzato alla confisca per equivalente di beni mobili ed immobili e conti correnti – per quasi 800 mila euro nella disponibilità degli indagati per associazione per delinquere.
Per Antonia Strangio e Sebastiano Armeli sono scattati gli arresti domiciliari per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e falso ideologico.
Nell’inchiesta sono coinvolti anche la moglie del consigliere comunale, Maria Natalina Strangio, 47 anni, avvocato e sorella di Antonia, e Giuseppe Armeli, 31 anni, studente, fratello di Sebastiano. Per loro il gip ha disposto obbligo di dimora, rispettivamente a Capo d’Orlando e Tortorici. Per Mariella Marino Gammazza, 23 anni, collaboratrice del patronato sino a due anni fa, ha avuto disposto l’obbligo di presentazione alla caserma dei Carabinieri di Tortorici. Indagate, per truffa, altre 30 persone che avrebbero percepito indebitamente parte dei contributi.
( nella foto Sebastiano Armeli)
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