Associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Questa l’accusa che la Procura di Messina ipotizza per il parlamentare nazionale messinese del Pd Francantonio Genovese, il cognato e parlamentare regionale del Pd, Franco Rinaldi, le rispettive mogli dei due, Chiara ed Elena Schirò. Indagate anche la sorella di Genovese, Rosalia, il nipote Marco Lampuri, e Nicola Bartolone, Graziella Feliciotto, Salvatore Natoli, Roberto Giunta e Concetta Cannavò.
La loro iscrizione sul registro degli indagati scaturisce dalle indagini sugli enti di formazione avviate dalla Procura per far luce sull’utilizzo dei finanziamenti regionali ai vari enti impegnati nell’avviamento alle professioni.Enti che, a vario titolo, vedono coinvolti gli 11 indagati nella qualità di rappresentanti legali,componenti, o attivi nella loro gestione.
Nel mirino della Procura anche le compravendite o cessioni di rami di azienda intercorse tra i vari enti di formazione negli anni 2007- 2013.
La Formazione in Sicilia, dunque, ancora una volta è finita al centro del ciclone Procura. Quella di Palermo, ricordiamo, è operazione di soli pochi giorni fa. Scattata con 17 arresti e parecchi indagati, partita da un’indagine su Faustino Giacchetto, considerato “il re della Pubblicità”. Giacchetto, secondo l’accusa, avrebbe “oliato” i politici e i burocrati della Regione con viaggi e biglietti gratis, e in cambio avrebbe ottenuto grosse somme per l’ente formativo Ciapi, uno dei colossi del settore in Sicilia, e appalti per la comunicazione istituzionale della Regione. Prima ancora, nel novembre scorso, un’inchiesta avviata dal sostituto procuratore di Messina, Camillo Falvo, sui Corsi di Formazione professionale, ha visto indagato l’ex assessore comunale alla viabilità ed ex commissario regionale dell’ente di formazione Ancol, il messinese Melino Capone. Reato ipotizzato: truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I Riflettori della magistratura furono accesi sull’Ancol, (Associazione Nazionale delle Comunità di Lavoro), per accertare la legittimità dei finanziamenti ottenuti dalla Regione Siciliana, per 13 milioni e 600mila euro, dal 2006 al 2011.
LO scorso dicembre, invece, era stata una puntata di Report, la trasmissione di Rai 3, a calare un affondo sulla Formazione siciliana. Messina e Catania finirono sotto i riflettori dell’inchiesta di Claudia De Pasquale. E la “parte” Messina fu dedicata a Melino Capone, al leader del Pd regionale, Genovese, e al cognato, Franco Rinaldi. Entrambi direttamente legati agli enti di formazione. Lumen, Enaip, Enfap e Aram, per dirne alcuni. IN quella puntata, Rinaldi apparve sorridente, e minimamente toccato dal fuoco delle domande della giornalista.Sostenne che “chi si muove con un’ottica politica deve creare una rete di consensi… e dare lavoro è la migliora moneta d’acquisto”.
L’inchiesta che oggi vede 11 persone indagate è coordinata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita è affidata ai sostituti procuratori Camillo Falvo, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti.
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