La Corte dei Conti condanna la dentista accusata di truffa all’ASP al pagamento di 184mila euro

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dentistaPer la Corte dei conti avrebbe prodotto un danno erariale di 184mila euro che è condannata a pagare. Destinataria della condanna è Maristella Zagami, l’odontoiatra messinese arrestata per truffa nel 2011, interdetta dalla professione per un anno. Maristella Zagami, ancora sotto processo davanti al Tribunale penale, è accusata di avere ottenuto dall’Azienda sanitaria di Messina il rimborso per prestazioni mai erogate o gonfiate, effettuate su 166 pazienti. Secondo l’accusa, la dentista, per semoplicissime operazioni come l’estrazione di un dente, presentava all’Asp una lunga lista di prestazioni effettuate. Tante da destare i sospetti dei vertici dell’azienda sanitaria, che avvertirono la Guardia di Finanza. Da qui le indagini e l’ascolto dei vari pazienti. Molti negarono di avere mai ricevuto quelle prestazioni. Un dato, questo, che se da un lato rappresenta il punto di forza dell’accusa, da un altro è divenuto alla base della tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Salvatore Stroscio. Il legale, infatti, ha rilevato che ogni certificato giunto riportava, come previsto da iter, la firma in calce dell’assistito, attestante gli interventi odontoiatrici effettuati su di lui. “Come potevano, poi,- sostiene la difesa – negare le avvenute prestazioni?”
In sede dibattimentale del processo pare che molti abbiano scelto di non deporre.
Adesso, penalmente, Maristella Zagami è in attesa del giudizio immediato. Intanto, ad esprimersi, sono stati i giudici della Corte dei Conti, che hanno condannato il medico messinese al pagamento di un danno erariale di 184mila euro, così’ motivando la sentenza:
“La Zagami, in spregio alle più elementari regole deontologiche, incurante delle effettive necessità dei pazienti, elargiva in una seduta poche e veloci cure, in modo da prolungare i tempi e poter giustificare le copiose ricette relative alla stessa persona e l’ipotetica somministrazione di prestazioni specialistiche complesse, e talora contrastanti”.

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