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Gli amputano una gamba per un’ingessatura fatta male. Medico condannato a maxi-risarcimento

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Dopo un incidente stradale, all’ospedale di Milazzo gli avevano ingessato la gamba destra. Qualcosa, però, è andato storto e per colpa di quell’ingessatura fatta male a Stefano Principato è stato amputato l’arto.

La vicenda risale al 1988 ma solo ieri i giudici della Corte dei Conti, presieduta da Giuseppe Colavecchio, hanno condannato Angelo Arancio, responsabile del reparto di ortopedia dell’ospedale di Milazzo, al risarcimento di 485 mila euro. 

Il medico «con imperizia aveva realizzato l’immobilizzazione in doccia gessata, senza lasciare libera la parte posteriore della gamba e del piede per consentire un’attenta sorveglianza della circolazione». Arancio dovrà risarcire l’azienda sanitaria di Messina dell’intera somma, pagata nel 2014 a Stefano Principato e agli eredi.

I familiari del malcapitato paziente avevano citato i coniugi responsabili dell’incidente, l’allora Usl 43 di Milazzo (oggi Asp di Messina) ed il medico per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Secondo i giudici, però, la responsabilità dell’amputazione è attribuibile per intero al medico che avrebbe agito con superficialità.

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