Agli arresti domiciliari per droga, un 25enne della provincia di Messina continuava a chattare su Facebook e pubblicava post con cui denigrava il funzionamento della Giustizia. Beccato dai Carabinieri, per lui è scattato il trasferimento in carcere.
Ieri mattina, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Patti (ME), i Carabinieri della Stazione di Sant’Agata di Militello hanno arrestato il 25enne P.S.. Il provvedimento cautelare è stato emesso in aggravamento alla misura degli arresti domiciliari cui il giovane era sottoposto, a seguito del suo arresto avvenuto lo scorso 13 gennaio in Sant’Agata Militello quando si rese responsabile del reato di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, poiché sono state accertate reiterate violazione delle prescrizioni imposte dalla misura degli arresti domiciliari.
I Carabinieri hanno verificato che il giovane, attraverso il proprio account Facebook, intratteneva abitualmente conversazioni con altre persone violando così le prescrizioni imposte dalla misura degli arresti domiciliari cui era sottoposto. In particolare, i militari dell’Arma verificando l’account del giovane hanno accertato anche una reiterata pubblicazione di post attraverso i quali il 25enne, denigrava il funzionamento della Giustizia, la Magistratura ed in particolare sulla Procura di Patti.
Pertanto, su disposizione del Tribunale di Patti, il 25enne P.S. è stato arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto.
Sempre nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Castell’Umberto (ME), in esecuzione di un ordine di carcerazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Messina, hanno arrestato il 55enne I.C.C. del luogo, poiché condannato in via definitiva per il reato di minaccia, commesso nell’anno 2010. L’arrestato, ultimate le formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione ove dovrà scontare la pena.
FONTE: Legione Carabinieri “Sicilia” – Comando Provinciale di Messina
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