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Dopo l’alluvione si invoca la messa in sicurezza

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A ventiquattro ore dal violento nubifragio, si contano i danni provocati dalla furia dei torrenti e dalle forti piogge che hanno colpito in contemporanea la costa jonica e tirrenica della provincia messinese. Ad avere la peggio i comuni di Milazzo e Barcellona da una parte e i paesi di Furci, S.Teresa di Riva e Antillo nel versante opposto. Numerose abitazioni sono state invase dal fango, auto trascinate dalle acque ed esercizi commerciali completamente allagati e cittadini rimasti bloccati nelle proprie case. Questa volta, fortunatamente, non si è registrata alcuna vittima e l’uomo di 65 anni inizialmente dato per disperso a Barcellona P.G. nella mattinata di ieri è stato ritrovato sano e salvo.

E intanto divampano le polemiche sul mancato avviso alla popolazione. Nessuna allerta meteo è stata prevista nonostante la tempesta che si è abbattuta nel messinese durante le prime ore di ieri mattina. Il protocollo, di cui spesso si abusa, questa volta non è però scattato, cogliendo impreparati i cittadini.

Gli abitanti dei comuni jonici intanto parlano di disastro annunciato. Diversi esponenti politici del luogo, con in testa il sindaco di S.Teresa di Riva Cateno De Luca, denunciavano da tempo la pericolosità dei torrenti. In particolare i torrenti Savoca e Pagliara possono essere considerati vere e proprie bombe ad orologeria. Il livello delle fiumare con il tempo ha, infatti, raggiunto un’altezza preoccupante. Un quadro confermato anche dalla Protezione Civile che da ieri monitora la situazione, i cittadini intanto invocano la messa in sicurezza del territorio con azioni concrete e rapide.

E intanto l’onorevole Ncd Nino Germanà chiede immediati provvedimenti alla Regione con la dichiarazione dello stato di calamità.

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