I finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria di Messina hanno segnalato alla Corte dei Conti di Palermo un danno erariale causato dai 3 enti di formazione messinesi coinvolti nella inchiesta Corsi d’oro, Ancol, Aram e Lumen, per l’indebita percezione di finanziamenti, nel periodo 2006/2011, per l’ammonatre di quasi 47 milioni di euro.
Le indagini delle Fiamme Gialle avrebbero stabilito che i tre centri di formazione, facendosi schermo di società appositamente create, i cui amministratori erano legati ai resposnsabili degli enti da vincoli di parentela o di fiducia, riuscivano a documentare spese relative al noleggio di attrezzature, ai servizi di pulizia dei locali e agli affitti degli immobili in cui venivano svolti i corsi, a prezzi notevolmente superiori a quelli di mercato, distraendo così a loro vantaggio i fondi della Regione.
Sarebbe, dunque, venuto meno il princispio di “non lucratività “ degli enti, che consente di avere accreditati i fondi destinati alla Formazione.
Pertanto alla Corte dei Conti è stato segnalato un danno erariale consistente,, da parte dell’Aram, in 27 milioni 150mila euro, Da parte della Lumen, in 3 milioni 100mila euro, mentre l’Ancol avrebbe indebitamente percepito 16 milioni 660mila euro.
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