Controlli dei NAS tra le province di Messina, Catania, Palermo ed Enna. In particolare, nel messinese sono stati individuati e sequestrati centinaia di chilogrammi di prodotti alimentari di origine incerta. Diversi i laboratori artigianali di produzione di insaccati e preparati a base di carne accusati di non osservare le procedure di rintracciabilità delle materie prime e tracciabilità dei prodotti finiti.
A riportarlo è l’agenzia di stampa ANSA. Il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri ha eseguito controlli sui prodotti in vendita in diverse province della Sicilia. Secondo quanto riportato, nella zona nebroidea del messinese sono stati sequestrati prodotti caseari non tracciati. «Un ristorante – riporta l’ANSA –, invece somministrava ai propri avventori prodotti a base di ricotta di origine e provenienza sconosciuta, non sottoposta ad alcun controllo sanitario».
Controlli anche a Palermo, dove sono stati individuati «due laboratori di analisi privati risultati non autorizzati, che producevano falsi referti attestanti parametri analitici e microbiologici non veritieri in quanto basati su analisi mai eseguite sugli alimenti, sono stati scoperti dai carabinieri del Nas a Palermo nell’ambito della campagna di controlli sulla listeria. Sempre a Palermo sono stati disposti il fermo preventivo di 945 kg di prodotti caseari e la sospensione dell’attività di un’azienda dopo che un campione di formaggio fresco è risultato contenere valori elevati di Listeria».
Per quel che riguarda, inoltre, la provincia di Enna, l’ANSA riporta quanto comunicato dai NAS: «Anche in queste circostanze sono stati sequestrati oltre 2.000 kg di formaggi in fase di stagionatura, prodotti con materie prime di origine incerta e senza certificazioni, pertanto ritenuti non idonei al consumo umano. In un ristorante di un centro commerciale ennese sono stati sequestrati tonno rosso e pesce spada anch’essi di di provenienza ignota».
In un caseificio della provincia di Catania, infine, «sono stati rinvenuti 10 lt di prodotto cagliante scaduto e numerosi flaconi di additivi chimici anonimi fraudolentemente utilizzati per correggere le caratteristiche organolettiche di prodotti caseari non idonei alla commercializzazione, anch’essi sottoposti a sequestro».
FONTE: ANSA
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