La Corte di Assise di Appello del Tribunale di Reggio Calabria ha emesso, lo scorso 25 Settembre, un provvedimento giudiziario su beni immobili e aziendali intestati a Orlando Galati Giordano, appartenente al clan dei “totoriciani”. La Dia (Direzione Investigativa Antimafia) di Messina ha eseguito la confisca di ben 400 mila euro di beni.
L’odierna confisca trae spunto da un’attività d’indagine delegata alla sezione operativa di Messina dalla Procura generale di Reggio Calabria, al fine di accertare la situazione patrimoniale di Orlando Galati Giordano, condannato nel 2010 a 20 anni di reclusione; condanna emessa dalla Corte di Assise di Appello di Messina per i reati di associazione mafiosa, omicidi ed estorsioni consumati dal medesimo nella provincia peloritana tra il 1986 e il 1993.
Le investigazioni patrimoniali della Dia hanno fatto emergere evidenti profili sperequativi tra i beni posseduti e i redditi dichiarati ai fini delle imposte sul reddito.
Galati Giordano, figura carismatica del gruppo dei “tortoriciani”, divenne verso la fine degli anni Ottanta, capo indiscusso dell’omonima frangia che si contrapponeva a quella dei Bontempo Scavo.
Il provvedimento di confisca ha riguardato un’unità immobiliare a Tortorici e una ditta individuale, operante nel settore della rivendita di giornali e periodici, intestata al figlio e con sede a Pisa, dove da diversi anni risiede il nucleo familiare.
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