polizia ferroviaria, polfer

Blocca il treno, poi aggredisce poliziotti e capotreno: arrestato 23enne a Messina

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Tutto è iniziato alla Stazione di Catania dove il 23enne ha bloccato il treno, mettendosi tra le porte e facendolo tardare di 17 minuti, per consentire a un amico di salire. All’arrivo a Messina, il giovane si è rifiutato di scendere dalla carrozza e ha poi minacciato e aggredito il capotreno e alcuni agenti della Polizia Ferroviaria

La Polizia Ferroviaria di Messina, nel corso dei servizi predisposti per la prevenzione e la repressione dei reati in ambito ferroviario, ha tratto in arresto un cittadino bielorusso 23enne, a seguito dell’aggressione fisica nei confronti degli agenti e di un capotreno. L’accusa è di resistenza a pubblico ufficiale.

Nella fattispecie, l’uomo, nella stazione ferroviaria di Catania, nell’intraprendere il viaggio, ha impedito la partenza del treno, ponendosi fra le porte, per attendere l’arrivo di un altro viaggiatore. Con tale gesto, l’individuo ha causato il ritardo del treno quantificato in circa 17 minuti.

Il giovane, che ha desistito dalla sua condotta solo all’arrivo degli agenti Polfer di Catania, giunto alla stazione terminale di Messina, inspiegabilmente ha rifiutato di scendere dal treno, nonostante più volte sollecitato dal personale ferroviario ed inoltre non ha declinato le generalità, minacciando e percuotendo violentemente il braccio il capotreno.

Avvisati dalla Sala Operativa, gli operatori della Sezione Polfer di Messina sono intervenuti presso il vettore ferroviario ove hanno individuato il viaggiatore che, anche in questa circostanza, ha rifiutato di fornire le generalità, ponendo in essere atteggiamenti aggressivi e violenti.

L’uomo, quindi, è stato bloccato dai poliziotti con non poca difficoltà, tanto che nelle fasi concitate, quattro agenti hanno subito lesioni.

L’uomo, sottoposto a perquisizione, è stato trovato dagli operatori di polizia in possesso di quasi 3 gr. di sostanza stupefacente (cannabis), prontamente sequestrata.

All’aggressore, l’Autorità Giudiziaria competente, nel giudizio per direttissima, ha inflitto la misura dell’obbligo di firma giornaliero.

FONTE: Polizia di Stato – Compartimento Polizia Ferroviaria per la Sicilia

(327)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.