Aldo Bruzzano rinviato a giudizio. Le accuse reggono davanti al Gup

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bruzzanoCade l’accusa di peculato, rimangono in piedi quella di ricettazione, falso, omessa denuncia del pubblico ufficiale, abuso d’ufficio, soppressione o occultamento di atti, rifiuto di atti d’ufficio. Aldo Bruzzano, ex comandante della sezione Tutela del Territorio della Polizia Municipale, è stato rinviato a giudizio. Con altri 5 imputati (uno è persona giuridica), dovrà comparire davanti ai giudici della seconda sezione penale, il prossimo luglio. Con lui anche il figlio Giuseppe, Daniela Irrera, Sebastiana Reina, Vito Cavallo e la società “Carpe Diem s.r.l.
Sono comparsi in sette davanti al gup Monica Marino, che ha deciso il rinvio a giudizio per 6. Ha invece prosciolto da tutte le accuse Rosa Forte (per non aver commesso il fatto), e anche il vigile urbano Rosalba Ragazzi (perché il fatto non sussiste). La Forte è amministratrice, insieme a Giuseppe Bruzzano, della “Carpe Diem” srl, catena di Compro-Oro di cui, per l’accusa, Aldo Bruzzano sarebbe socio occulto.
L’ex commissario della polizia municipale fu confinato agli arresti domiciliari lo scorso ottobre. Ma la Cassazione li annullò qualche mese dopo. Il suo fu un arresto che ebbe molto clamore in città per la notorietà dell’indagato. L’ex responsabile della sezione ambientale dei Vigili Urbani, secondo quanto avevano stabilito le indagini dei carabinieri, era accusato di avere effettuato parecchi spostamenti per motivi privati sull’auto di servizio. Che per regolamento va usata soltanto nell’esercizio delle funzioni. Accusa, questa, che a distanza di mesi non ha retto davanti al gup Marino. Hanno retto invece, le altre accuse. Sostennero infatti gli inquirenti, che Bruzzano aveva “chiuso un occhio” su qualche abuso edilizio. IL caso discusso in udienza preliminare è quello relativo ad alcuni lavori abusivi effettuati in un appartamento, quello di un altro imputato, Vito Cavallo. L’accusa sostenne che Bruzzano, a seguito di un sopralluogo, avrebbe garantito la “copertura” a Cavallo, sia con la sua relazione, sia ritardando nel trasmettere le comunicazioni alla magistratura. Bruzzano è stato accusato anche di mancato controllo in alcuni casi di abusivismo edilizio.
E poi l’accusa di ricettazione, che vede coinvolti i due Bruzzano, Daniela Irrera( dipendente del Carpe Diem di via Centonze), e Rosa Forte,( oggi prosciolta). Il caso: tra il marzo e l’agosto del 2011 il Compro oro di via Centonze- a detta dell’accusa- avrebbe acquistato ,in due diverse occasioni, preziosi rubati, per un controvalore totale vicino ai 5mila euro. Fu accertato che si trattava di parte della refurtiva di due “colpi” in appartamento.
Nella difesa sono impegnati gli avvocati Salvatore Silvestro, Nunzio Rosso, Antonello Scordo, Daniela Bagnato e Nino Favazzo. Il Comune, che si è costituito parte civile, è rappresentato dall’avvocato Bonni Candido.

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