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Aggressione al carcere di Gazzi, FP CGIL Messina: «Chiediamo seri provvedimenti»

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Aggressione al carcere di Gazzi nella giornata di ieri, giovedì 6 aprile. A riportare l’accaduto è il sindacato FP CGIL, che fa un resoconto. Stando alle ricostruzioni, un detenuto avrebbe colpito ripetutamente due poliziotti che avevano trovato un cellulare all’interno di una camera di pernottamento. Pubblichiamo di seguito la nota inviata dal Segretario generale della Funzione Pubblica CGIL, Francesco Fucile e dal coordinatore provinciale, Giovanni Spanò.

«La FP CGIL – si legge nella nota – rende noto che nel pomeriggio di ieri, 6 aprile, all’interno della Casa Circondariale di Messina, si è consumata l’ennesima aggressione ai danni di due poliziotti penitenziari, i quali, durante lo svolgimento del servizio, hanno rinvenuto all’interno di una camera di pernottamento un cellulare. Non appena il detenuto si è reso conto della “scoperta” fatta dagli agenti, si è scagliato contro i due malcapitati colpendoli ripetutamente con pugni in pieno volto. I lavoratori sono stati costretti a ricorrere alle cure del Pronto soccorso del nosocomio più vicino, mentre per il detenuto in questione è scattato l’arresto in flagranza di reato»

Il Segretario della FPCGIL di Messina, Francesco Fucile, e il Coordinatore Provinciale, Giovanni Spanò, chiedono alla Direzione del Carcere di Messina: «Di adottare seri provvedimenti necessari a tutela del personale di Polizia penitenziaria, poiché non è più ammissibile questa escalation di violenza all’interno di quel carcere dove ormai i detenuti, in un clima di impunità e totale assenza delle regole, sono liberi di aggredire gli agenti».

«La FPCGIL di Messina – concludono Fucile e Spanò – esprime massima solidarietà nei confronti dei due poliziotti rimasti feriti, augurando loro una pronta guarigione. Esortiamo la Direzione a far sì che l’operato dei poliziotti sia sottoposto alla valutazione da parte della Commissione Ricompense del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, per aver dato prova di alta professionalità affermando la presenza dello Stato all’interno dell’Istituto Penitenziario, nonché la legalità e il rispetto della Legge».

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