Hanno fatto qualcosa di più grande di loro, qualcosa che è sfuggita al loro controllo. Hanno 14, 16 e 17 anni e sono gli autori dell’incendio che due giorni fa ha devastato la scuola elementare di Mili San Pietro. Volevano organizzare una cena tra amici. “Una mangiata” per salutare uno di loro che sarebbe partito a breve. In poco meno di 24 ore le indagini della Polizia di Stato hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’incendio e di risalire ai tre autori.
Il 12 aprile pomeriggio i tre minorenni hanno deciso di utilizzare i locali della scuola per il loro incontro. Nessuno li avrebbe sentiti e avrebbero avuto tutto l’edificio a disposizione. Così, i più grandi hanno aiutato il piccolo, più esile di corporatura, a passare attraverso il lucernaio della porta della scuola per aprire dall’interno agli altri due. Una volta dentro, i tre hanno dato il via ai preparativi per la serata. Hanno infatti raccontato di aver scelto l’aula in cui organizzare la cena e di aver spostato banchi e cattedre per formare un’unica tavolata. Hanno poi pensato a cosa mangiare, racimolando negli armadi della scuola le merendine che le maestre conservano per i piccoli alunni. Pensavano persino di comprare della pizza.
Poi la tragedia. Dei volantini, alcune buste abbandonati in un’aula. Hanno deciso di dargli fuoco e per far sì che fiamme diventassero più forti, hanno aggiunto delle bottiglie in plastica. Non bastava: nel rogo, hanno gettato uno scatolone, forse pieno di carta o di altro materiale e per immortalare la bravata hanno anche scattato alcune foto col telefonino. Quando la situazione è sfuggita di mano e le fiamme si sono propagate a un mobile, i tre ragazzini hanno provato a riempire dei secchi d’acqua. Hanno persino usato l’estintore. Alla fine sono scappati.
L’incendio, come ben noto, si è propagato sino al tetto della scuola. Le fiamme hanno interamente distrutto l’edificio. Ai Vigili del Fuoco intervenuti, sono occorse più di quattro ore per spegnere il rogo e mettere in sicurezza la zona. Il personale impiegato nella scuola distrutta ha raccontato che, già in passato, erano state registrate intrusione. Nessun segno di effrazione. In un caso erano stati rubati degli arnesi. Niente di più. Il più delle volte chi entrava consumava le merendine che gli insegnanti tenevano per i bambini. Magari beveva un caffè cercando poi di nascondere le tracce di quanto consumato.
I tre autori del rogo della scuola dovranno rispondere del reato di incendio doloso pluriaggravato.
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