Due piste ciclabili da Palermo a Giampilieri: così il PUMS 2030 ridisegna Messina

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Nelle scorse settimane se n’è tornati a parlare con tanta curiosità per gli ambiziosi progetti da promuovere: il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) 2030 di Messina potrebbe rivoluzionare il modo in cui il messinese concepisce la mobilità. Non soltanto più sostenibile (come suggerisce il nome stesso), ma anche futuristica, con una visione a lungo termine di cui questa città ha terribilmente bisogno.

«La mobilità sostenibile – si legge nel documento approvato nel 2021 – si articola in tre anime: pedonale, ciclabile e una terza legata al trasporto pubblico. Queste tre modalità di spostamento sono imprescindibili e fondamentali in ogni PUMS; a Messina assumono carattere fondativo del Piano, che vuole perseguire da subito una divisione settoriale. Pedonalità, ciclabilità e trasporto pubblico devono essere accomunate dalla sicurezza, sia preventiva sia attiva, e allo stesso tempo dalla velocità sinonimo di competitività: un mezzo di trasporto sicuro e fluido è un mezzo di trasporto competitivo. Rendere competitive la rete del trasporto pubblico, la rete ciclabile e la rete pedonale significa renderle sicure e rapide da utilizzare».

Il piano sarà così organizzato: proporre un collegamento efficiente e competitivo, dal centro alle periferie, con alla base i principi di sicurezza e velocità, in tre modalità, pedonale, ciclabile e trasporto pubblico locale. La pianificazione però parte da un dato di fatto pacificamente accettato negli ultimi anni da cittadini e amministratori locali: attualmente a Messina esistono soltanto due piste ciclo-pedonali: quella litoranea, che si sviluppa per circa 5 km in direzione nord e per la quale sono stati aggiudicati i lavori per il tratto Grotte-Sant’Agata, e il Circuito Ciclabile Urbano, che si estende per una lunghezza di 2,3 km nel centro.

«È facile notare – continua il testo – quanto tale rete non riesca ad essere funzionale né per le esigenze turistiche, né per quelle dei residenti vista l’esiguità e la discontinuità. Vengono anche considerati come base punto di partenza per la progettazione della struttura del sistema ciclabile». Il “marchio” del Piano sarà dunque l‘ampliamento del circuito ciclabile urbano, che darà una spinta determinante all’uso della bicicletta.

Il progetto di punta è la pista ciclabile che sarà suddivisa tra una nuova dorsale ionica da Giampilieri Marina a Capo Peloro, che ingloberà i 5 km già esistenti riqualificandoli, e quella che da Messina, riprendendo il vecchio tracciato della ferrovia Messina-Palermo, sarà funzionale alla costa tirrenica. Due itinerari che, in questo modo, renderanno l’intero territorio provinciale peloritano percorribile in bicicletta, il tutto intervallato da 14 ciclostazioni, 10 delle quali in corrispondenza delle fermate della metroferrovia da Giampilieri a Messina Centrale; 2 ai capilinea della tramvia Bonino-Zir Gazzi, Annunziata-Museo; 2 all’interno delle aree pedonali di Duomo e Cairoli.

È questa la scommessa dell’attuale amministrazione comunale, che qualche giorno fa ha presentato il nuovo piano decennale. «Alla fine avremo un sistema attuativo delle piste ciclabili» ha detto l’assessore ai Trasporti e vicesindaco Salvatore Mondello. Le premesse sembrerebbero quelle giuste, la volontà politica non manca. L’appuntamento è rimandato tra dieci anni.

Che cos’è il PUMS

Per chi non lo sapesse, il PUMS è un piano strategico che mira a governare lo sviluppo urbanistico della città di Messina e della sua area metropolitana. È stato elaborato per garantire uno sviluppo sostenibile e armonioso della città, tenendo conto delle esigenze della popolazione e delle opportunità offerte dalla sua posizione geografica unica.

Il PUMS si concentra su alcune aree chiave per lo sviluppo della città, tra cui:

  • Sviluppo delle infrastrutture: prevede la realizzazione di nuove infrastrutture per migliorare la mobilità e la connettività della città, come ad esempio la costruzione di nuove strade, ponti e mezzi di trasporto pubblico;
  • Sviluppo economico: mira a stimolare lo sviluppo economico della città attraverso la promozione di attività commerciali e industriali, nonché attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro;
  • Sviluppo abitativo: costruzione di nuove abitazioni per soddisfare la crescente domanda abitativa della città e fornire alloggi a prezzi accessibili per tutte le fasce di reddito;
  • Sviluppo turistico: sfruttare la posizione geografica unica della città e le sue risorse naturali e culturali per promuovere il turismo e attrarre visitatori da tutto il mondo;
  • Sviluppo sostenibile: concentrarsi sullo sviluppo sostenibile della città, promuovendo pratiche ambientali responsabili e sostenibili nell’edilizia, nell’energia, nei trasporti e nell’uso del suolo.

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