Un confronto pubblico sullo sviluppo del territorio legato alla sua risorsa più importante e caratterizzante, il mare: questo l’evento “Messina vista dallo Stretto”, organizzato dall’associazione “Territorio e Partecipazione” e dalla U.S.ACLI.
L’appuntamento è fissato per domani, mercoledì 22 novembre, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Parteciperanno fra gli altri, Clarastella Vicari Aversa, Biagio Bonfiglio, Salvatore Mondello, Elio Conti Nibali, Giovanni Randazzo e Franco De Domenico. Modererà il giornalista Fabrizio Bertè.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di ragionare su come valorizzare e sfruttare adeguatamente lo Stretto di Messina: «Ad oltre un anno dell’insediamento di questa amministrazione – scrivono da “Territorio e Partecipazione” –, la città sta vivendo un momento di smarrimento quando non di perplessità di fronte a iniziative dell’amministrazione mai adeguatamente condivise e spesso autocratiche, e il grande fermento politico del consiglio comunale ne è una plastica evidenza, pertanto riteniamo che gli argomenti sui quali intendiamo confrontarci, meritino approfondimento perché incidono, stanno incidendo e incideranno fortemente sulla quotidianità della comunità e sul futuro del territorio e, come abbiamo sostenuto, è nostro intento contribuire al dibattito politico cittadino, invero molto limitato quando non assente, con senso critico e costruttivo, nell’interesse della città».
Tra i temi che saranno trattati, quelli del water front, della viabilità, delle piste ciclabili, della fruizione, del recupero e dell’accesso delle spiagge, della tutela delle coste dall’erosione, della viabilità costiera e della sua integrazione con la viabilità complessiva.
«Non possiamo accettare la logica del “l’importante è fare” – proseguono da “Territorio e partecipazione”, piuttosto che “ci sono i finanziamenti dobbiamo spenderli”. Noi, viceversa, riteniamo che il denaro pubblico sia una risorsa limitata, da impiegare, dopo le necessarie valutazioni, nell’esclusivo interesse dei cittadini, che ne hanno sostenuto l’onere attraverso la contribuzione tributaria e intendiamo difendere questa idea nell’esclusivo interesse della città. La nostra città si sta svuotando, i nostri ragazzi partono, scegliendo opportunità di studio e di lavoro offerte da altre città, le attività commerciali chiudono il tessuto imprenditoriale arranca, mai adeguatamente sostenuto da una strategia di sviluppo prospettica, e tutto questo non può essere aggravato da scelte che passano sopra la testa delle persone e della città».
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