“Donne in rete”. Un “futuro rosa” per le figlie di Omayma

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Omayma-BenghaloumOmayma, cittadina messinese, tunisina di nascita,  è stata uccisa a bastonate dal marito, il 4 settembre scorso, perché lavorava fino a tarda ora ( era mediatrice culturale, accoglieva i migranti) e non voleva ritornare in Tunisia. Lascia quattro figlie per le quali desiderava un futuro in Italia.
Giovedì 8 ottobre, al Palacultura, il tavolo permanente “Donne in rete”, costituito dalle associazioni Cirs Onlus, Cedav Onlus, Fidapa, Consulta delle organizzazione sociali, Posto Occupato, Shamoofficine, Accademia Euromediterranea, Cug Università di Messina, organizza  una tavola rotonda dove i relatori, moderati da Gisella Cicciò ,affronteranno temi quali: accoglienza,analisi del fenomeno,affido dei minori migranti, matrimoni misti,integrazione,rispetto delle “culture”.
Il tema degli immigrati in questo momento non raccoglie consensi, appare necessario abbattere resistenze, pregiudizi e iniziare un dibattito costruttivo con attori cittadini in grado di intervenire in maniera rapida e corretta su un fenomeno che riguarda l’intero pianeta ed il futuro del nostro ‘essere uomini’.
La tavola rotonda è stata anche organizzata per lanciare l’iniziativa: “Futuro rosasperanza”, destinata alle bambine di Omayma. Sarà infatti promossa una campagna di raccolta fondi per realizzare il desiderio di Omayma: un futuro di emancipazione per le figlie.
Il Tavolo “Donne in rete” nasce spontaneamente dopo l’esperienza realizzata nel marzo 2015, in occasione della Giornata internazionale della donna, quando diverse associazioni del territorio ed enti istituzionali, che operano in favore della donna, hanno deciso di avviare una metodologia di lavoro tesa ad unire le forze sociali in sinergia ,per il conseguimento di obiettivi volti al bene comune, in particolare per progettare azioni mirate alla promozione e all’emancipazione della donna.
Nel mese di settembre, le associazioni, riunitesi nuovamente al fine di progettare le azioni future, hanno deciso di dare continuità al loro impegno denominandosi “Donne in rete”, e promuovendo l’iniziativa “in memoria di Omayma.”
Donne in rete vi aspetta, perchè Omaya, uccisa  a 33 anni, non sia morta invano. Per dare un futuro migliore alle sue bambine.

 

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