Il candidato Sindaco Pippo Trischitta accende i riflettori su una questione di cui si è molto parlato durante la campagna elettorale per le elezioni del prossimo 10 giugno: il voto di scambio.
Il voto è l’unica “arma” legale nelle mani dei cittadini per un futuro migliore: è questo il messaggio che Trischitta sta diffondendo durante gli incontri di questi giorni con i cittadini.
«Nessuno ha il diritto di offrire – ha affermato – una busta della spesa o un buono benzina in cambio del voto. Vi dico che, a fronte di quei piccoli regali che in una campagna elettorale potrebbero comprare un voto o i voti di intere famiglie, c’è il resto di una vita in cui, quelle persone che per bisogno hanno accettato, rimangono nelle stesse condizioni di bisogno».
E sono soprattutto coloro che vivono in situazioni di disagio economico e sociale che per Trischitta devono rappresentare il cambiamento: «Ma io sono in mezzo a voi, a parlare alla gente onesta che c’è qui, come in tutte le zone della città, perché io sono nato nella periferia e conosco le esigenze e la voglia di riscatto. Per questo mi sono candidato: per dare speranza ai voi e ai vostri figli.
Io stesso – ha continuato – non mi sono piegato a nessun potere. Mi è stato chiesto di restare in Forza Italia, ma non m’importa la promessa di una poltrona: io non mi vendo e non compro».
“Mi abbasso la giacca ma non mi calo i pantaloni”
È questo lo slogan della campagna elettorale del Candidato, che spiega: «Quello che mi distingue sono onestà, competenza, esperienza e capacità. Sorrido a sentire i miei avversari riprendere i miei progetti: appena escono sui giornali, li “sparano” persino in mia presenza, nei confronti pubblici tra i candidati a Sindaco».
I progetti che, secondo Trischitta, gli altri candidati avrebbero ripreso sono: sosta breve, scuole aperte fino a sera, Cittadella del Made in Sicily alla Fiera, centro diurno per disabili.
«Sia chiaro – ha precisato – che non esiste nessun copyright in nessuna di queste o altre idee, molte delle quali anche già realizzate in altre città. Ma quello che è importante è saper passare dalle parole ai fatti. Ho fatto il consigliere comunale per 15 anni e conosco a fondo la macchina amministrativa, oltre a fare politica sin da ragazzino; con me ho scelto una squadra di persone competenti nei vari ambiti. Noi le idee le vogliamo realizzare sul serio, sappiamo realizzarle e sappiamo anche dove trovare i fondi per finanziarle».
(194)