Amministrative 2018, Messina. Dino Bramanti non parteciperà più a nessun confronto o dibattito pubblico che preveda la presenza di Cateno De Luca. A comunicarlo è proprio il candidato sindaco sostenuto dalla coalizione di centrodestra che vuole evitare ulteriori confronti caratterizzati dal tono di voce alto e da quella che sembra essere diventata “una guerra senza quartiere”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i due confronti pubblici avvenuti ieri ma, già partire dal “Patto per Messina” stretto e infranto in meno di 24 ore, i toni fra Bramanti e De Luca hanno fatto scintille sin da subito.
Riportiamo di seguito la nota inviata dal candidato sindaco:
«Chiedo scusa sin da ora agli organi di stampa, alle Associazioni, agli Ordini Professionali ed ai movimenti che stanno organizzando o hanno già organizzato per i prossimi giorni confronti e dibattiti con i 7 candidati sindaci.
Dopo quanto accaduto negli ultimi confronti, come in quello alla Uil, mi vedo costretto ad annunciare che non intendo più partecipare a dibattiti che vedano la presenza del deputato regionale e candidato sindaco Cateno De Luca.
Ho dedicato tutta la mia vita professionale al servizio degli altri, osservando nel mio comportamento il mio più profondo rispetto verso “l’altro”. La scelta di candidarmi è stata dettata esclusivamente dalla voglia di dare un contributo alla mia città.
Nei competitor al ruolo di sindaco non vedo il nemico ma persone che come me sono animate dagli stessi ideali e valori pur avendo programmi diversi. Ammetto di non essere avvezzo ai metodi ed ai modi di un politico di lungo corso come l’onorevole De Luca, ma non voglio più partecipare a confronti durante i quali il dialogo e la serena esposizione dei programmi lasciano il posto ad aggressioni verbali, risse, show a beneficio del pubblico e dei navigatori della rete. Non è questo il mio modo d’intendere la politica e la campagna elettorale.
Condivido pienamente l’appello del sindaco Accorinti ad una campagna elettorale degna di una città come Messina, nella quale l’avversario politico non viene messo al pubblico ludibrio e il rispetto delle idee non lasci il posto all’offesa, alle sceneggiate e alle illazioni.
Forse sono un uomo d’altri tempi, ma ho un altro stile, forse troppo pacato, forse troppo sobrio. Ma preferisco restare fedele alla mia storia personale ed ai miei valori, che essere trascinato in risse verbali dove vince il più furbo e chi grida di più».
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