Confronto Dino Bramanti e Cateno De Luca - amministrative messina 2018

De Luca: «Bramanti vorrebbe far passare Genovese come suo “galoppino”»

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Amministrative 2018, Messina. Si riaccende il confronto politico a pochi giorni dal ballottaggio del 24 giugno e, così, Cateno De Luca risponde alle dichiarazioni di Bramanti: «Cerca di scaricare Genovese e lo vuole far passare come galoppino. Tentativo penoso».

«Non sono servo di nessuno, se non dei miei pazienti», così stamattina il candidato sindaco Dino Bramanti aveva preso risposto all’accusa di essere “un burattino nella mani della vecchia politica” mossa, più volte, in questi mesi dall’avversario con cui oggi si trova al ballottaggio.

Cateno De Luca, però, non ha perso tempo ed ha subito risposto: «Ridicolo e penoso, al tempo stesso, il tentativo di scaricare l’On. Genovese da parte di Bramanti».

«Ricordiamo ai più distratti – aggiunge il deputato regionale – che Genovese è colui che ha imposto Bramanti come candidato a sindaco, lo ha sostenuto con tre liste, ha finanziato direttamente e indirettamente la sua campagna elettorale e gli ha persino messo accanto il fidato e competente Mario Bonsignore».

Per De Luca questo sarebbe un estremo tentativo di Bramanti di salvare le apparenze: «Preso dalla disperazione per il risultato negativo che si profila, vorrebbe ora far passare Genovese come un qualsiasi ‘galoppino’ che ha gli portato qualche voto. Se non fosse un’ipocrita mossa elettorale, ci sarebbe da commuoversi per cotanta irriconoscenza; ma non è il caso di versare lacrime.

Per comprendere che si tratta solo di una sceneggiata è sufficiente, anche ad uno sprovveduto, leggere i nomi degli ultimi assessori designati da Bramanti e valutarne la provenienza.
La verità è che il candidato scelto da Genovese padre, Genovese figlio, Germaná ed altri, rappresenta solo quel gruppo di potere che da decenni assoggetta la città ai suoi esclusivi ed immorali interessi. Purtroppo per loro, il 24 giugno arriverà il momento del ‘game over’, perché gli elettori li manderanno tutti a casa!»

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