Elezioni. Antonio Saitta: «Caccia al pescespada diventi patrimonio dell’UNESCO»

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Amministrative 2018. Far diventare la caccia al pescespada patrimonio dell’UNESCO, questa una delle proposte del candidato sindaco Antonio Saitta per valorizzare il mare, il territorio e dare maggiore spazio alle tradizioni messinesi.

«La caccia al pescespada merita di essere dichiarata patrimonio immateriale dell’UNESCO – ha affermato in proposito il candidato del centro-sinistra. È una tradizione unica al mondo per storia e mitologia, e identifica il territorio e i suoi abitanti».

Ma la pratica della caccia al pescespada non è l’unico punto su cui focalizza l’attenzione Antonio Saitta che si impegna, in caso di elezione, a varare un nuovo “piano spiagge”, una serie di iniziative finalizzate a tutelare maggiormente chi lavora con il mare, disciplinando una situazione, a suo dire, ai limiti dell’anarchia.

«Dobbiamo pensare una politica del mare che non sia basata solo su traghetti e crociere, ma che sia attiva verso chi il mare lo vive tutti i giorni e ci lavora. È necessario un piano spiagge, in modo da disciplinarne l’utilizzo e cancellare l’anarchia attuale – ha spiegato il candidato. È opportuno separare l’attività tra l’uso balneare; la piccola pesca professionale; la pesca sportiva e per il varo e l’alaggio delle barche (tirare in secco un’imbarcazione sulla spiaggia, ndr) e prevedere appositi spazi e scivoli in tutto il territorio costiero comunale, per consentire il varo delle piccole barche per il diporto e la pesca dilettantistica».

Per quel che riguarda la zona di Ganzirri, l’idea di Antonio Saitta è quella di recuperare il vecchio progetto di realizzazione di una barriera a protezione delle feluche e delle barche, spesso a rischio a causa delle avverse condizioni meteo: «Occorrerebbe, inoltre – ha aggiunto – costruire un molo galleggiante protetto per l’approdo dei diportisti, cosa che darebbe favorirebbe lo sviluppo di attività turistiche, ricettive e gastronomiche».

«Infine, è un peccato che il Comune di Messina si sia fatto sfuggire l’occasione di aderire al Cag (Gruppo d’azione costiera), che avrebbe consentito di recepire importanti risorse – ha concluso Saitta. Bisogna istituire a Palazzo Zanca un ufficio dedicato al tema della pesca e uso del mare».

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