Un nuovo Waterfront urbano per la città di Messina. E’ questo uno dei progetti inseriti dal candidato sindaco Antonio Saitta all’interno del suo programma. Si tratta di un progetto proposto meno di due anni fa da Sicilia Futura e redatto dal Lab di Reset con l’obiettivo di restituire la città al mare e ai messinesi, dalla zona falcata ‘liberata’ e fino all’Annunziata.
«Un’idea progettuale che è già redatta e con i calcoli strutturali completi – spiega Saitta. Il nostro programma non è un libro dei sogni o di manifestazioni più o meno a effetto per colmare queste settimane di campagna elettorale e non contiene proposte fantascientifiche».
Per realizzare il nuovo Waterfront urbano, sarebbero necessari circa 50 milioni di euro complessivi: una cifra importante ma che Saitta definisce come un investimento possibile.
«Ai voli pindarici rispondiamo con studi lineari e fattibili, idee condivise come questa. La prossima amministrazione comunale – continua il candidato sindaco del centrosinistra – dovrà essere più autorevole ai tavoli istituzionali, pretendere una sinergia costruttiva con il governo della regione e concentrarsi seriamente su tutte le linee di finanziamento utili a reperire risorse per lo sviluppo della città».
«Il nostro progetto di affaccio a mare – continua Saitta – prevede il recupero dell’antica Dogana e la creazione, all’interno, di uno spazio culturale, arrivando ad un accordo funzionale con l’Agenzia delle Dogane, proprietaria dell’area. Infine, la realizzazione di aree pedonali, piste ciclabili, spazi di aggregazione, e a vocazione turistica, che si integrano perfettamente con la nostra proposta di una grande area commerciale tutta a vantaggio degli operatori locali».
Il progetto
Il progetto proposto da Saitta per il ‘Waterfront urbano’, dalla Zona Falcata all’Annunziata, prevede che l’attuale traffico veicolare venga interrato in gran parte del tragitto che collega i due punti della città. E’ immaginata la concentrazione del Polo culturale, quello Sportivo (Tennis e Vela), quello Ambientale (Villa Sabin), quello Diportistico (Porticciolo previsto dal Piano regolatore portuale), il capolinea Nord della tranvia e il traffico veicolare della rotonda dell’Annunziata: è fondamentale intervenire sulla mobilità oltre che sull’immagine della Città.
Il progetto si propone di recuperare completamente il rapporto tra la città ed il mare. Per farlo è prevista la costruzione di una visione unica che inglobi in tale scenario, insieme alla Falce ed al Polo culturale, anche la Cittadella fieristica, il Porto con i croceristi, la Dogana, pedonalizzando quest’area vicino al terminal aliscafi e stazione marittima, così da recuperare la Palazzata e creare un collegamento naturale per la libera fruizione della zona della falce (grazie al ‘Patto per la Falce’ che prevede la bonifica e la realizzazione del Centro di arte contemporanea all’interno delle mura della Real Cittadella).
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