L’OrSA Marittimi si rafforza, giornalmente aumentano gli iscritti al sindacato e pertanto, con una nota,l’OrSa rivendica un posto di diritto nella rappresentativa sindacale interna alla società Caronte&Tourist. Ritiene dunque che ogni accordo intrapreso in tavoli di trattativa senza l’OrSA, ove non risulta rappresentata la maggioranza dei lavoratori, rischia di essere – si legge in un comunicato – “la solita solfa che da anni subiscono questi marittimi costretti ad ingoiare posizioni calate dall’alto senza che
nessuno chieda il loro parere”. Per questo motivo i I marittimi che hanno aderito compatti alle proteste del sindacato di Base pretendono di essere protagonisti del loro futuro, e che nessuno si permetta di decidere le sorti della vertenza senza consultarli.
“Le notizie trapelate dall’incontro sindacale di ieri sono solo elementi di superfice a copertura degli intenti che covano nel sottobosco – continua l’OrSa - la proposta dei prepensionamenti, ad esempio, è il primo passo verso l’abolizione del quinto turno che i lavoratori hanno a suo tempo ottenuto con lotte e sacrifici e che il
sindacato non può permettersi di cancellare con un colpo di spugna.
Si ha la sensazione che l’azienda abbia montato ad arte la messinscena dei 69 licenziamenti attraverso la Legge 223 (non applicabile ai marittimi ed al trasporto aereo) per insinuare ansie e ottenere i veri obiettivi che a questo punto risultano chiari:
Abolizione progressiva del 5 turno
Mancato rinnovo degli accordi integrativi scaduti da cinque anni
Forti del massiccio mandato di rappresentatività che i lavoratori hanno conferito all’OrSA ribadiamo le nostre posizioni:
Prima di chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori l’azienda ha il dovere di rendere pubblico il bilancio che per quanto ci è dato sapere è in attivo di circa 1.800.000 euro, con questi numeri sarebbe offensivo per altre aziende in reale deficit che competono nel mercato concedere ulteriori agevolazioni ad una società che nei fatti gestisce il monopolio del traghettamento nello Stretto.
Eventuali futuri accordi non possono prescindere dal mantenimento del quinto turno e dal rinnovo programmato degli accordi integrativi.
NESSUN ACCORDO DEVE ESSERE FIRMATO SE NON AUTORIZZATO DAL REFERENDUM DEI LAVORATORI
L’OrSa conclude così:
“In caso di ennesimo accordo “a perdere” contro la volontà dei lavoratori, siamo pronti allo sciopero ad oltranza già deciso nelle assemblee con la base dei lavoratori”.
Confederazione OrSA Sicilia
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