Messina. Riflettori puntati sull’erosione costiera a Galati Marina, il maltempo di questi giorni preoccupa i cittadini e l’Amministrazione che – dice l’assessore alla Difesa del Suolo, Sergio De Cola – è pronta ad attuare eventuali azioni utili a tutelare i residenti della zona.
Nonostante questa disponibilità, però, l’Assessore sottolinea l’urgenza di intervenire nelle aree di Galati Marina e risolvere i problemi in via definitiva. Messina, in questo senso, attende ancora l’intervento del Commissario Straordinario della Regione, Maurizio Croce, che può accelerare l’esecuzioni di due interventi già approvati e finanziati.
«I lavori rientrano nel Patto del Sud di competenza del Commissario Croce che, a parte alcune passerelle elettorali prima delle elezioni regionali di novembre 2017, non ha ad oggi portato alcun risultato concreto per la situazione di Galati».
L’assessore alla Difesa del Suolo, nel ribadire la necessità di arginare l’erosione di Galati Marina, pone l’accento sulle responsabilità della Regione riguardo il mancato inizio dei lavori risolutivi e ripercorre l’iter che ha portato, oggi, a dover trovare soluzioni “tampone”.
«Già nel 2014 – ricorda l’assessore De Cola – il Sindaco, sollecitato dal dirigente Antonio Cardia, ha chiesto per ben due volte lo stato di emergenza per Galati Marina, senza ottenere alcuna risposta. È stata quindi fatta un’istanza al Dipartimento Regionale della Protezione Civile (DRPC) che portò ad un primo incontro tenutosi nella Sala Falcone Borsellino a Palazzo Zanca, a cui parteciparono oltre il Sindaco e la Giunta municipale, anche parte della deputazione messinese, l’ing. Foti, e l’allora assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce».
A quel primo incontro ne seguirono degli altri, a Palermo, che portarono alla promessa di un finanziamento di circa 200mila euro da parte del DPRC. «Il Genio Civile opere marittime – prosegue l’assessore alla Difesa del Suolo – sviluppò per quell’importo un progetto che ebbe parere contrario della Regione (servizio 3 dell’ARTA) e successivamente il DRPC comunicò che le somme non erano più disponibili».
Il Comune di Messina, però, decise comunque di tamponare la situazione «trasportando circa 5.000mc di sabbia a Galati Marina, mentre l’Autorità Portuale ne recuperò altri 10.000mc provenienti dai dragaggi ad una profondità superiore ai 3 metri».
«Successivamente – prosegue la nota – il Commissario stanziò 440.000 mila euro per realizzare la barriera radente di fronte alle case Raciti avvalendosi del DRPC di Messina, venne quindi stabilita la somma di 4.500.000 euro con il patto per il Sud la cui gestione è nelle competenze del Commissario, Maurizio Croce, quale stazione appaltante. In particolare in una riunione pubblica al lido, oggi purtroppo distrutto, l’assessore Croce e l’onorevole Picciolo avevano dato precise rassicurazioni agli abitanti anche sui tempi di realizzazione degli interventi URGENTI a tuttora non realizzati».
Gli interventi previsti, oggi, ma non ancora effettuati sono due: uno da € 200.000 ed uno da € 700.000 circa. Il Comune di Messina, nel frattempo, è dovuto intervenire in emergenza circa una decina di volte e numerose ordinanze sindacali.
«Si ricorda che in materia di difesa della costa la competenza è Regionale e del Commissario Straordinario. Per questa ragione si ritiene, quindi, che debba essere il Commissario Maurizio Croce, anche utilizzando i poteri speciali di cui dispone, a dovere accelerare i tempi della realizzazione dei due interventi urgenti già finanziati ed approvati».
«L’Amministrazione, – conclude De Cola – in questi giorni si è recata a Galati con i suoi tecnici per monitorare quanto sta accadendo e si riserva ogni azione per la tutela dei centri abitati della zona».
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