Terremoto giudiziario a Barcellona Pozzo di Gotto, stamattina la Polizia di Stato ha eseguito 8 misure cautelari nei confronti di alcuni amministratori e funzionari del Comune: coinvolti il Sindaco, Roberto Materia, il vice comandante della Polizia Municipale e l’ex-assessore Angelo Coppolino.
Concussione, abuso d’ufficio e falso i reati contestati, come anticipato stamattina, dopo un’indagine lunga e laboriosa che ha portato all’emissione dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari coercitive ed interdittive nei confronti di amministratori e funzionari, alcuni ancora in carica, del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
False attestazioni, omissione di accertamenti, velocizzazione indebita delle relative pratiche, omissione di atti dovuti, queste sono in sintesi, le condotte che, dietro la sapiente regia dell’ex-assessore Angelo Coppolino venivano pianificate per trarre un ingiusto vantaggio patrimoniale e perpetrate dagli indagati animati dalla speranza di ottenere futuri vantaggi.
L’attività investigativa coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica Emanuele Crescenti e dal Sostituto Procuratore Matteo De Micheli ha presso il via nel 2014.
Intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati, sopralluoghi, analisi e sequestro di documenti ed edifici sono alcuni degli strumenti investigativi che hanno permesso di muovere specifici addebiti a carico di:
Angelo Coppolino – ex assessore allo Sport e Politiche Giovanili Sportive, Industria, Caccia e Pesca, Servizi Demografici e Toponomastica, Rapporti con i Quartieri, Programmazione e Manutenzione Impianti Sportivi;
Salvatore Di Pietro – Vice Comandante della Polizia Municipale;
Roberto Materia – Sindaco del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto;
Carmelo Rucci – funzionario dell’Ufficio Tecnico Edilizia Privata, Concessioni Edilizie e Sanatoria;
Bruno Isgrò – architetto;
Francesco Livoti – tecnico comunale;
Giuseppe Bonomo – tecnico comunale;
Santi Alligo – ex Segretario Generale.
Irregolarità riguardanti immobili riconducibili al Coppolino ed ad alcuni suoi familiari originavano approfondimenti che lasciavano trasparire le pressioni esercitate dall’Assessore su tecnici e amministratori compiacenti al fine di occultare, per l’appunto, le macroscopiche difformità ed i conseguenti illeciti edilizi.
Nello specifico questi i reati contestati e le relative misure adottate:
- concussione, induzione indebita di dare o promettere utilità, abuso d’ufficio e falso per Angelo Coppolino, al quale è stata applicata la misura cautelare in carcere e per Carmelo Rucci sottoposto invece alla misura degli arresti domiciliari;
- falso ed abuso d’ufficio per Isgrò, Livoti, Bonomo e Di Pietro cui viene altresì contestata l’induzione indebita di dare o promettere utilità sottoposti alla misura interdittiva della sospensione da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune, ad eccezione di Bruno Isgrò a cui è stata imposta il divieto di esercitare la professione di architetto per 6 mesi;
- uso di atti falsi e favoreggiamento personale per Alligo al quale è stato imposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza;
- abuso d’ufficio per Materia, sottoposto al divieto di dimora e di ingresso nel Comune di Barcellona, per avere revocato illegittimamente l’incarico dell’allora Comandante della Polizia Municipale.
Ad eseguire l’ordinanza di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto dott. Fabio Gugliotta, i poliziotti del Commissariato locale.
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