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Nonni pedofili sfruttavano i nipotini cedendoli a terzi. Carcere per tre

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Per loro erano mamma e papà, i nonni a cui erano stati affidati dopo la morte della mamma, avvenuta nel 2001. I due bambini, una femminuccia di un anno e mezzo e un maschietto di appena sei mesi, orfani di madre e con un padre tossicodipendente, incapace di prendersi cura di loro, erano finiti sotto la custodia dei nonni. Nei fatti, questi ultimi, si sono rivelati dei “mostri”: li violentavano, percuotevano e non si curavano affatto dei bisogni primari dei due piccoli. Nel 2009, quando i fratellini avevano 7 e 8 anni, le continue assenze da scuola, i disagi comportamentali che essi manifestavano, il fatto che arrivassero in classe — le poche volte che a scuola ci andavano — sporchi e con evidenti segni di malnutrizione, hanno messo in allarme l’istituto che ha segnalato il caso agli assistenti sociali. Il tribunale, ricevuta la relazione di questi ultimi, ha deciso così di revocare la tutela ai nonni e affidarli a una comunità. Ed è proprio qui che la verità comincia a venire a galla. Anche nella comunità, infatti, i bambini continuano a manifestare disagi e atteggiamenti strani, considerata la loro età. Sentiti da diversi esperti del settore, i due fratellini confessano di aver subito ripetute violenze sessuali — non si sa ancora quando tutto questo sia cominciato — dagli stessi nonni, oggi 65enne lui e 50enne lei, che li avrebbero dovuti seguire nel percorso di crescita. Alle dichiarazioni dei bambini hanno fatto seguito una serie di perizie mediche che hanno confermato quanto da loro affermato. I due adulti, residenti in un rione malfamato del centro città, però, non sarebbero stati gli unici ad abusare dei nipotini. In questa triste vicenda sarebbe implicato infatti anche un 30enne amico di famiglia. I fratellini hanno parlato, inoltre, di riprese e fotografie scattate durante gli abusi. Ma non finisce qui: hanno confessato, infatti, che i nonni, dietro pagamento, li cedevano ad altre persone. Scattata la misura cautelare in carcere, richiesta dal sostituto procuratore Liliana Todaro ed emessa dal Gip Vermiglio, nei confronti dei nonni e del 30enne.

 

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