Il gesto eclatante di Renato Accorinti in occasione del G7, dove il sindaco si è alzato su di una sedia per gridare “Peace, No War” all’indirizzo del Presidente americano Trump, continua a provocare reazioni politiche. Un gesto che secondo molti appartiene più ad un contestatore e non ad un primo cittadino.
A chiedere le dimissioni di Accorinti è il deputato regionale di Sicilia Democratica, Giambattista Coltraro: “Un sindaco che non fa il sindaco ma il contestatore dovrebbe avere il coraggio di seguire la propria strada, perseguire i propri ideali, inconiugabili con il mandato conferitogli dalla città, e, con l’onestà tanto sbandierata, dimettersi. Accorinti- ha aggiunto il deputato- nella doppia veste di sindaco di Messina e della Città Metropolitana, in occasione del vertice mondiale del G7, ha toppato in entrambi i ruoli. Da sindaco di Messina non ha valorizzato il proprio territorio, perdendo la possibilità di far conoscere al mondo, sulla scorta di un evento di portata internazionale, le bellezze del messinese. Avrebbe dovuto organizzare una tappa nella città che rappresenta, mostrarne la magìa del suo Stretto, far degustare le specialità del luogo. Da sindaco della città metropolitana, invece, avrebbe dovuto portare avanti un ruolo attivo e non plateale al summit taorminese. Trattare il tema migranti, non scrivendolo su una maglietta, ma attraverso un documento, nel quale doveva sostenere le ragioni di una città al collasso per il gran numero di sbarchi, impreparata all’accoglienza e, dunque, meritevole di aiuti. E di “Pace nel mondo’ – peraltro argomento che sta a cuore a tutti gli uomini capaci di intendere di volere e non solo a lui – avrebbe dovuto parlarne nello stesso documento, invece di urlare una frase scontata da sopra una sedia. Certo – prosegue Coltraro- non avrebbe avuto la stessa visibilità mediatica, ma era così che andava fatto”.
Poi il “consiglio” di Coltraro ad Accorinti: “Accorinti – conclude il deputato – pensi a mettere ‘pace’ nella sua città invece di inseguire le platee. Si adoperi per sanare piaghe di disoccupazione, per rimettere in piedi una società disintegrata, senza prospettive di immediati assetti. Lavori per togliere i rifiuti dalla strada; per ridare fiato a un commercio asfittico. Abbandoni lo status di personaggio che tanto gli piace e diventi persona. Altrimenti abbia il coraggio di dimettersi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il senatore Bruno Mancuso, esponente di Alternativa Popolare: “Senza entrare nel merito di un comportamento personale totalmente incoerente e continuamente alla ricerca di visibilità, con sceneggiate che stridono con la funzione istituzionale – commenta il Senatore Bruno Mancuso – e che si basano su meri luoghi comuni (qualsiasi persona di buonsenso è per la pace e contro la guerra), ci chiediamo come possa Accorinti dare il benvenuto della Città metropolitana ai partecipanti al G7 con un’inserzione (probabilmente a pagamento) pubblicata sulla stampa, e pochi giorni dopo partecipare alla manifestazione contro gli stessi Capi di Stato, caratterizzata da slogan che sottendono avversione verso le istituzioni.
Come Sindaco di Messina – prosegue Mancuso – Accorinti ha avuto comunque una legittimazione popolare, anche se è stato eletto da moltissimi cittadini messinesi che non condividono le sue iniziative antisistema, ma come sindaco della Città metropolitana non è stato espressione di una scelta democratica, ma di un’imposizione derivante da una legge assurda ed antidemocratica. Inoltre la stragrande maggioranza dei cittadini dell’intero territorio provinciale (su circa 670.000 abitanti solo 240.000 risiedono a Messina) non si riconosce minimamente nelle sue prese di posizione”.
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