Randagismo, l’Asp non ha i soldi per i microchip. A rischio le adozioni?

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L’Asp di Messina, a quanto pare, non è in grado di garantire il servizio d’inserimento del microchip per i cani presenti all’interno del canile comunale. Una mancanza che potrebbe anche fungere da deterrente per chi si reca nella struttura con l’intenzione di adottare un cane.

Tutto ciò nascerebbe per motivi economici, in quanto nel bilancio dell’Asp non ci sarebbero somme sufficienti per fornire il giusto quantitativo di chip ai veterinari e quindi chiunque voglia adottare un cane e inserire il microchip lo deve fare privatamente.

Stiamo parlando di un apparecchio grande pochi millimetri, che viene inserito nel corpo nell’animale attraverso un’iniezione sottocutanea. Il microchip contiene al proprio interno tutti i dati del cane e del padrone (Il Comune nei casi dei cani non ancora adottati), in altre parole è come se l’animale avesse sotto la propria pelle un vero e proprio “documento di riconoscimento”.

Tutto ciò rientra negli obblighi di chi decide di adottare un cane, il rischio è quello di una sanzione pecuniaria, mentre il costo della microchippatura eseguita da un veterinario privato oscilla tra i 25 ed i 50 euro.

Per l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, siamo però al cospetto di un servizio non obbligatorio: “La microchippatura del cane viene fatta gratuitamente dall’Asp, ma se il cittadino che vuole adottare un cane vuole eseguirla a spese proprie da un veterinario è libero di farlo, ma non è un servizio obbligatorio che deve essere fornito. Chi è obbligato a inserire il microchip è il padrone, perché ciò consentirebbe di intervenire in caso di abbandono dell’animale. Quindi non credo che ciò possa impedire l’adozione di un cane da parte di chi ha manifestato questa volontà”.

Ialacqua poi annuncia che a breve ci sarà una manifestazione proprio in favore dei cani: “Domenica 21 maggio, a Villa Dante, l’Asp eseguirà la microchippatura gratuita dei cani esattamente come avvenuto lo scorso anno a piazza Cairoli. Attendo però conferme in merito da parte dell’azienda sanitaria”.   

Antonio Macauda

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