I centri operativi della Dia di Messina e di Catania stanno eseguendo misure cautelari che prevedono la sospensione dalla professione di dodici tra dirigenti e dipendenti del Consorzio per le Autostrade Siciliane, a vario titolo accusati di falso, abuso d’ufficio e truffa.
Al centro delle indagini, durate due anni, la gestione amministrativa del Cas. Nel totale sono indagate circa cinquanta persone.
Di seguito i soggetti sottoposti a misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio per la durata di sei mesi:
Antonio Lanteri, Stefano Magnisi, Angelo Puccia, Gaspare Sceusa, Alfonso Schepisi, Anna Sidoti
Il Gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo per equivalente del saldo dei rapporti bancari intestati, o in caso di incampienza, dei beni immobili e mobili registrati a carico dei precitati indagati e di:
Carmelo Cigno, Letterio Frisone, Carmelo Indaimo, Antonino Francesco Spitaleri, Antonino Liddino, Corrado Magro.
Intanto, il presidente del Cas Rosario Faraci si dice profondamente rammaricato per gli sviluppi della vicenda giudiziaria su fatti risalenti al 2012 e 2013 e manifesta, anche a nome della Amministrazione e della Direzione Generale, la totale fiducia nell’operato della Magistratura.
“Il Cas – spiega Faraci – procederà, secondo legge, ad adottare ogni conseguente provvedimento, come per legge, nei confronti dei dipendenti in servizio destinatari delle misure interdittive disposte dal Magistrato”.
(2012)