Un anno di carcere è la richiesta avanzata dal Pm del Tribunale di Milano nei confronti del messinese Antony Repici, accusato di sostituzione di persona e violenza privata, per aver creato falsi profili Facebook e Twitter, ingannando e ricattando personaggi famosi.
Tutto è iniziato con la classica richiesta di amicizia su Facebook, che accetti perchè arriva da quello che pensi sia un amico. Ci scambi qualche messaggio in chat, poi la conversazione si spinge oltre, ed essendo una persona che consideri fidata, gli racconti anche qualche episodio della tua vita privata e gli chiedi qualche consiglio. Peccato però che dietro quel nome che ti sembrava familiare, in realtà si nascondeva un perfetto sconosciuto.
Questa storia risale al 2012 e i protagonisti sono la showgirl Justine Mattera, il pornodivo Franco Trentalance, il ciclista Filippo Pozzato, la scrittrice di romanzi erotici Irene Cao e infine lui, il messinese Antony Repici, balzato ai “disonori” della cronaca per essersi finto attraverso falsi profili internet prima Pozzato e poi Trentalance, e in questo modo aver ingannato la scrittrice e la starlet televisiva. La vicenda, probabilmente iniziata per uno squallido gioco, è finita in tribunale, anche perchè il messinese, all’epoca dei fatti 22enne ed esperto informatico, avrebbe minacciato la Mattera, che credeva di parlare davvero con l’amico pornodivo Trentalance, di rendere pubbliche le loro conversazioni, se non avesse proseguito a chattare con lui. Fino a quando la showgirl, resasi conto di essere finita in una trappola, e stanca di essere ricattata, ha deciso di mettere fine a questa vicenda, denunciando tutto.
Secondo l’accusa, Repici non sarebbe nuovo ai furti d’identità, un anno prima dei fatti che hanno coinvolto Mattera e Trentalance, e dunque nel 2011, il messinese avrebbe utilizzato lo stesso trucchetto con la scrittrice erotica Irene Cao, con la quale si era finto il ciclista Filippo Pozzato. Come nel caso di Justine Mattera, anche con la Cao, avrebbe creato account social fittizi, per poi sfruttarli per conversare con lei. Anche la scrittrice aveva sporto denuncia. I quattro vip si sono costituiti parte civile nel processo a carico di Repici.
Marika Micalizzi
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