Devono muoversi in massa, politica cittadina e regionale, sanità locale, sindacati, comunque chiunque abbia esultato per la nuova rete ospedaliera: la Regione, solo per Messina e la sua provincia, toglie ben 15 medici da bordo delle 29 ambulanze attive sul territorio messinese. Il che, attenendoci ai numeri, vuol dire che soltanto 14 mezzi di soccorso del 118 saranno medicalizzati, i restanti 15 avranno a bordo per le urgenze solo conducente e soccorritore.
“Un taglio voluto per risparmiare, inserito nel piano di rientro che però penalizza solo la nostra area sanitaria – dice Nino Grillo, medico, sindacalista dello SNAMI e rappresentante dell’emergenza territoriale in provincia di Messina – ma non si tiene conto che così non potremo garantire più neanche le urgenze, per le quali già prima avevamo difficoltà, figuriamoci adesso.”
Grillo, inoltre, sottolinea che ad essere danneggiati, in particolare, saranno i comuni nebroidei, causa la difficoltà che si ha nel raggiungerli e, in caso all’arrivo dell’ambulanza fosse necessaria la presenza del medico a bordo, non sarebbe facile chiederne l’immediato arrivo, vista la lunghezza del percorso. Paesi come Antillo, San Piero Patti, distano anche 20 chilometri dal presidio base del 118, e sono troppi per una emergenza. Nè in tal caso varrebbe, nella logica del risparmio, l’intervento dell’elisoccorso, visto che in media un volo costa alla Sanità circa 8mila euro.
Poi, il commento amaro del medico-sindacalista: ” E dire che la nostra rete infarto è la seconda in Italia dopo Bologna, eravamo pronti ad eccellere anche in quella di gastroenterologia, ma con le prospettive aperte dal nuovo piano di rientro, faremo un passo indietro che annullerà ogni precedente successo raggiunto nel campo.
E allora cosa si fa per trovare una soluzione a tagli ( va chiarito non occupazionali perchè il personale medico verrebbe diversamente impiegato) che certamente penalizzeranno un servizio essenziale per salvare vite umane come quello del 118?
La prima mossa, del direttore della centrale operativa del 118 di Messina, Domenico Runci, è stata l’andata a Palermo, oggi, per un colloquio con l’assessore alla Salute, Gucciardi. Mossa seguente sarà coinvolgere nella battaglia per mantenere le 29 ‘ambulanze medicalizzate’, il sindaco della Città Metropolitana, Renato Accorinti, e i sindaci dei vari Comuni, che a breve dovrebbero essere convocati dall’Ordine dei Medici.
Da Taormina a Santo Stefano di Camastra, un territorio vastissimo, soltanto 14 mezzi di soccorso del 118 con un medico a bordo non possono bastare.
Patrizia Vita
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