Renato Accorinti risponde a muso duro. Il primo cittadino non le manda a dire al capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Trischitta, che in occasione della conferenza stampa di oggi sull’Hotspot lo ha accusato di aver portato a termine un accordo con il Governo nazionale. “Il secondo Palagiustizia in cambio della struttura che dovrebbe sorgere all’interno dell’ex caserma di Bisconte e che dovrebbe ospitare circa 2mila e 800 migranti” – ecco, secondo Trischitta, cosa c’è dietro questa vicenda.
Un’accusa che Accorinti respinge con fermezza:”Trischitta, come chiunque, prima di lanciare accuse dovrebbe svelare la fonte da cui si apprendono certe cose, altrimenti sono solo insinuazioni gratuite e in malafede. Sfido chiunque a dire che quanto dichiarato o riportato sull’Hotspot da parte mia o di qualsiasi altro assessore non corrisponda alla verità. Forse lui è abituato alle tattiche, alla politica degli accordi sottobanco, ma noi siamo diversi, il nostro modo di rapportarci con la città è basato sulla sincerità. Quindi se io dico che l’amministrazione è contraria all’Hotspot esprimo una posizione politica chiara e limpida”.
Il sindaco poi rincara la dose:”Queste sono solo illazioni a cui non so veramente cosa rispondere. Sulla questione della tendopoli del Palanebiolo, ad esempio, noi siamo stati chiari fin dal primo momento. Abbiamo lavorato diversi mesi per chiudere quella che per noi non era una struttura all’altezza del concetto di accoglienza che sposiamo, fino a quando non ci siamo riusciti. Invito Trischitta ad andare ad informarsi al Ministero dell’Interno e chiedere quali siano state le richieste del Comune di Messina”.
(283)