Atm, lettera aperta dell’Orsa che segnala “alte” spese come gli stipendi dei dirigenti

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ATM messinaIl sindacato autonomo Orsa ha scritto una lettera aperta sottolineando ancora alte spese all’Atm, come quelle per il pagamento dei dirigenti, a fronte di mancati trasferimenti all’azienda trasporti.

Questa la nota firmata dai sindacalisti Michele Barresi e Mariano Massaro:

“La scrivente Organizzazione sindacale ha ripetutamente segnalato nelle ultime settimane  l’aggravarsi della cronica vertenza ATM che oggi vede concretamente a rischio l’occupazione ed il servizio reso all’utenza , senza ricevere riscontro alcuno da parte di coloro che a vario titolo hanno oggi, o hanno avuto in passato, precise responsabilità del declino  dell’Azienda di trasporto pubblico cittadino.

            Ad oggi non vi è notizia alcuna dei 1.4 milioni di euro che il Comune avrebbe dovuto trasferire come “dodicesimo di maggio” già dal primo di questo mese mentre i lavoratori attendono ancora il saldo del mese di febbraio e tutte le mensilità successive.

Apprendiamo che l’azienda, non potendo oggi contare su alcun trasferimento certo di risorse da parte di Comune e Regione, si trova costretta a sopravvivere unicamente con gli incassi  realtivi a  biglietti e gratta e sosta, circa 12 mila euro giornalieri, con i quali di certo non può affrontare le spese di esercizio ed in particolare garantire gli stipendi e pertanto temiamo di essere prossimi all’interruzione forzata del servizio di trasporto cittadino.

Riscontriamo , da parte aziendale, che con ordine di servizio interno n°41 datato 13 maggio 2013 , si è regolamentata una procedura “anomala e unica”  non riscontrabile in tutta la restante amministrazione pubblica , con la quale si sostituisce il diritto allo stipendio (che non può essere garantito) con l’erogazione “una tantum” di acconti ai dipendenti che ne facciano richiesta, di importo massimo di 100 euro e per non più di due volte in un mese. In sostanza un dipendente che continua regolarmente a svolgere il proprio lavoro, dovrebbe “sopravvivere” con 200 euro al mese.

Possiamo dire , senza timore di smentita, che oggi all’ATM ,  anni di cattiva gestione ed amministrazione della cosa pubblica hanno  ridotto i lavoratori letteralmente all’elemosina calpestandone diritti e dignità nel silenzio colpevole di una classe politica e dirigente distratta o assente.

Suona come una beffa in periodo di spending review e in un’azienda pubblica al collasso per una evidente cattiva gestione , apprendere dai dati ufficiali presenti nel sito dell’Azienda, che si spendono per i soli quattro principali Direttori Aziendali (Direttore Generale, Direttore Amminitrativo, Direttore Esercizio Tranvia, Direttore Esercizio Gommato) e per una sfilza di “discutibili” incarichi di consulenza esterna oltre 540 mila euro/anno che sono in proporzione circa 21 mila euro per ogni mezzo pubblico che l’ATM giornalmente riesce a mettere in servizio per l’utenza cittadina (20 bus e 5 tram)

Apprendiamo che  soluzioni “fantasiose” per risollevare le sorti dell’ATM si trovano coinvolgendo ONLUS di volontariato nella lotta al portoghesismo sui mezzi ma ci chiediamo se non sia più proficuo invece estendere  ai ruoli di dirigenza tale esperimento, cercando “volontari” esperti e competenti che possano guidare l’azienda di trasporto pubblico di questa città oggi lasciata alla deriva.

            Occorre urgentemente proseguire nel percorso di trasformazione dell’Azienda,  rimasto fermo nel limbo di un Consiglio Comunale assente, e per questo tutti i protagonisti in campo devono assumersi precise responsabilità, ma nelle more, è urgente reperire nelle casse comunali le risorse necessarie per il pagamento di tutte le spettanze dei dipendenti, coinvolgendo nel percorso  l’Assessorato Regionale ai Trasporti che da troppo tempo attende quei segnali di discontinuità nella gestione dell’ATM  che  la politica e le amministrazioni cittadine  fin qui succedutesi non hanno dimostrato di saper portare a compimento”.

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