Omicidio Scipilliti, indagini serrate sulle ‘relazioni pericolose’ del vigile del fuoco assassinato

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Non c’è familiare, amico, conoscente di Roberto Scipilliti, il vigile del fuoco scomparso dal lungomare di Santa Teresa di Riva nel pomeriggio del 5 gennaio e ritrovato cadavere il 14 gennaio, che i carabinieri non stiano sentendo per far luce su quella morte. A poche ore dalla scoperta- tramite autopsia- che il 55enne di Roccalumera è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca, non c’è tregua nelle indagini per gli investigatori dell’Arma di Messina.
E sono indagini meticolose, che non lasciano nulla al caso, per quella che i carabinieri di comando provinciale di Messina definiscono “una vera e propria esecuzione”.

Il colpo di arma da fuoco alla testa è stato esploso da dietro e da distanza ravvicinata, probabilmente mentre la vittima era inginocchiata, perchè la traiettoria è dall’alto verso il basso. Non ancora stabilito il tipo di arma utilizzata. Il lavoro dei militari, coordinati dalla Procura di Messina, punta ad accertare il contesto in cui il delitto è maturato.

Al momento ogni pista è valida e viene battuta. Numerosi i sopralluoghi effettuati dal Ris di Messina sul luogo del rinvenimento del cadavere, sull’auto lasciata parcheggiata regolarmente. Passate a setaccio anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Una potrebbe avere ripreso Scipilliti lasciare la propria vettura, sul lungomare di Santa Teresa Riva e salire a bordo di un’altra, magari condotta dal suo assassino.

A familiari, parenti e conoscenti sentiti, una domanda fra tutte: ” Chi frequentava, quali ‘relazioni pericolose’ aveva il vigile del fuoco di Roccalumera?

(1197)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.