Sarebbero circa dodici le scuole comunali che dovranno fare i conti con il problema costante dell’assenza del riscaldamento nelle aule, mentre, in media, un’altra decina di plessi da lunedì 9 gennaio denunciano un malfunzionamento legato a problemi tecnici risolvibili in poco tempo. Ecco il quadro della situazione emerso questa mattina a Palazzo Zanca, durante la seduta straordinaria della commissione lavori pubblici presieduta da Carlo Cantali, dove si è fatto un punto sulla spinosa vicenda delle scuole che da lunedì sono rimaste al gelo.
Lo scenario è abbastanza chiaro, lì dove i dirigenti scolastici hanno segnalato al Comune un malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento, l’Ente ha chiamato la ditta Sicilinord per eseguire i lavori di manutenzione, esattamente come avvenuto ieri pomeriggio alla “Manzoni” o nella scuola di Giampilieri, mentre oggi pomeriggio la normalità dovrebbe tornare alla “Boer”.
Più complicate le situazioni di quei plessi dove manca completamente l’impianto, come ad esempio la Gentiluomo, dove occorre fare degli interventi che necessitano di programmazione e quindi di tempo. Ma per tamponare la falla i genitori aspettano di sapere se sarà possibile installare delle stufe che consentano ai loro figli di non battere i denti tra i banchi.
Oggi in aula era presente un gruppo di genitori e di alunni dell’Albino Luciani, dove ancora si attende la realizzazione dell’allaccio a metano dell’Italgas. Molti continueranno a non mandare i loro figli a scuola fino a quando la situazione non cambierà.
Proprio sulla vicenda dell’Albino Luciani, l’assessore Pino annuncia che l’amministrazione intende accelerare i tempi: “Ieri sera Italgas ha versato la tassa di occupazione suolo. Noi vogliamo che il tutto si risolva nel più breve tempo possibile e non a febbraio come ci ha prospettato l’azienda, vogliamo fare una conferenza dei servizi insieme all’assessore Ursino già nei prossimi giorni”.
Ma nonostante la rassicurazione, l’assessore alla manutenzione scolastica è finito sul ‘banco degli imputati’: gli viene rimproverata l’assenza di programmazione. Un’accusa da cui lo stesso Pino si difende: “La programmazione c’è stata, i dipartimenti hanno collaborato e l’amministrazione ha stanziato complessivamente 150mila euro per gli interventi di manutenzione degli impianti di riscaldamento. Ho chiesto al nostro energy manager, l’ingegner Di Bella, di fornirmi una relazione dettagliata. Comunque mi preme sottolineare che i casi più spinosi riguardano solo dodici scuole su centodue”.
Su quel “solo dodici scuole” si scatena la reazione dei consiglieri: “Io mi vergognerei per un solo bambino costretto a scuola con il giubbotto di sopra perché manca il riscaldamento – ha dichiarato Nora Scuderi (Felice per Messina) – qui si sta negando il diritto allo studio a migliaia di giovani messinesi, e questo è inaccettabile”.
Duro anche l’affondo della capogruppo del Partito Democratico, Antonella Russo: “Domenica 8 gennaio ho telefonato all’assessore Ursino per chiedere se si potevano accendere i riscaldamenti nelle scuole, così da accogliere l’indomani degnamente gli studenti e mi è stato risposto che non c’erano problemi. Peccato però che proprio il giorno dopo è successo un putiferio, vorremmo tutti quanti sapere come sia potuto accadere”.
Sotto il profilo strettamente tecnico, a fornire una spiegazione è l’energy manager del Comune, l’ingegner Di Bella: “Un anno fa mancavano i fondi, adesso se una scuola mi chiama la ditta può essere inviata a risolvere il guasto – ha commentato – già prima di Natale sono stati fatti degli interventi in quasi tutti i plessi scolastici comunali. Molte delle segnalazioni di questi giorni riguardano problemi di prima accensione dell’impianto, è stato abbastanza frequente il congelamento dei tubi ma puntiamo a risolvere tutto nel più breve tempo possibile, lì dov’è possibile naturalmente”.
Antonio Macauda
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