Alessandro Tinaglia, rappresentante di Reset, attraverso una nota esprime il suo giudizio su amministratori e consiglieri comunali, e li ‘boccia’ inesorabilmente. Ecco cosa scrive:
“Era il 27 agosto 2012 quando Buzzanca annunciò l’abbandono della nave per candidarsi alle Regionali.
Era già da un anno che lavoravamo ad una politica diversa poi arrivó la rivoluzione dal basso e nulla è cambiato, anzi! La politica nella nostra città, forse nell’intero Paese ma non è certo una consolazione, è rappresentazione degli interessi particolari, spesso personali, e quindi la negazione dell’etica legata al concetto nobile di senso di responsabilità per la delega ricevuta dai cittadini. Ieri #quellicheceranoprima abbandonavano la nave che affondava, anzi che avevano affondato, per calcoli ed ambizioni personali e di gruppo oggi #quellichecisonoadesso fanno lo stesso. La pantomima del consiglio straordinario sull’emergenza rifiuti, anche la parola non ci pare adeguata visto che emergenza è qualcosa che accade in modo imprevisto e non certamente qualcosa che si protrae nel tempo come nel nostro caso, ci pare mettere la parola tombale sulla possibilità che Messina almeno fino al 2018 abbia una rappresentanza seria.
Pensate al sindaco che indossa la giacca visto che ad attenderlo non ci sono i giornalisti di repubblica a differenza di quando disertò un’importante riunione all’Ars sulla continuità territoriale per fare un pó di “teatrino”. Il teatrino che ci riporta alla Difesa di un alberello in corso Cavour in campagna elettorale che si tramuta nell’amministrazione col record di alberi ammalorari, caduti e tagliati. Insomma il consiglio comunale, la giunta ed il sindaco hanno confermato che alla rappresentazione da teatro dell’assurdo vogliono partecipare in tanti perché i teatranti sono davvero convinti che gli spettatori, i poveri Messinesi, abbiano l’anello al naso. E dunque via alla finta contestazione di chi ha tenuto in piedi Accorinti votando a scatola chiusa bilanci e piani di riequilibrio e chi più ne ha più ne metta ed un Sindaco e la sua giunta che continuano a credere di poter vivacchiare chiedendo scusa e, subito dopo, dando la colpa ad altri come se questa città la amministrassero a loro insaputa. Sembrerebbe quasi che il fatto che Accorinti non vada a casa per i voti di Genovese sia un fatto accessorio che qualche consigliere può permettersi di definire un atto di responsabilità.
La realtà dice delle cose inequivocabili che proviamo a riassumere sinteticamente in modo schematico e che valgono nella stessa misura per consiglio ed amministrazione:
1. Gestione del ciclo dei rifiuti che costa ai cittadini il 15% in più di quanto costava all’insediamento di questa amministrazione (per intenderci il 15% in più della gestione interessata delle inchieste) a fronte di un servizio inesistente ed una emergenza sanitaria costante: BOCCIATI!!!
2. Ultimi in Italia per servizi e qualità della vita: BOCCIATI!!
3. Dalla dichiarazione di dissesto con la quale Accorinti vinse le elezioni giurando vendetta contro chi i debiti sulle spalle dei messinesi li ha caricati fino al piano decennale e poi trentennale che ipoteca il futuro delle prossime generazioni: BOCCIATI!!
4. Dal bilancio pluriennale 2016-2018 alle pantomime del bilancio consuntivo 2015 da ultimo comune di Italia fino ai soliti annunci del consuntivo 2015 che ancora oggi non vede la luce: BOCCIATI!!
5. Politiche del territorio e Prg, tre anni di fuffa: BOCCIATI!!
6. Servizi sociali, politiche sociali ed il nulla coincidono: BOCCIATI!!
7. Impegni per gli stipendi dei lavoratori sottoscritti in prefettura disattesi: BOCCIATI!!
8. Politiche del lavoro inesistenti ed oltre 1000 attività chiuse nel 2015: BOCCIATI!!
9. Pulizia, manutenzione delle spiagge, degli spazi verdi e delle alberature, delle piazze cittadine e manutenzione ordinaria non pervenuti. Basti pensare a Villa Dante, a Villa Mazzini ed a Piazza Cairoli su tutti. Certo dimenticavamo che il vero Parco urbano della città è il Cimitero: BOCCIATI!!
11. Gestione imbarazzante delle crisi idriche da Guinness: BOCCIATI!!
12. L’Atm che dichiara un piccolo attivo senza chiarire che ciò accade a fronte di un contributo da parte del comune superiore del 50% rispetto agli anni passati e che tutte le previsioni aziendali inserire nel decennale sono risultate errate e disattese.
Potremmo continuare ma ci fermiamo qui per rispetto nostro e dei nostri concittadini avviliti.
La verità è che in un mondo normale questa gente, inadeguata ed incapace di svolgere il ruolo demandato dalla collettività, verrebbe giudicata esclusivamente in base ai risultati e proprio in base a questi sarebbe invitata da decine di migliaia di persone ad andare a casa.
Noi speriamo che questo a breve accada perché mentre il sindaco racconta una città che non esiste, rappresentandosi come un eroe sul “red carpet” di Venezia, Messina altri due anni di nulla non riuscirà a superarli.”
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