Nel malloppo di carte che l’assessore al Bilancio Luca Eller porta quotidianamente con sé, c’è anche la delibera sul dissesto finanziario. Ad ammetterlo è lo stesso rappresentante della Giunta Accorinti che questa mattina ha analizzato l’attuale situazione economica di Palazzo Zanca in una conferenza stama, a cui hanno partecipato anche il primo cittadino e il ragioniere generale Antonio Cama.
“Se avverto le condizioni necessarie – ha spiegato Eller – il dissesto va dichiarato. L’attuale gestione ordinaria di Palazzo Zanca è in pareggio, ma dobbiamo fare i conti con un monte debiti pregresso che si aggira intorno ai 93 milioni di euro. Si sta lentamente tornando alla normalità, nonostante ci siano ancora tanti meccanismi da aggiustare. Ad esempio, sono emersi debiti fuori bilancio per 15 milioni di euro prodotto anche dopo il 2014. E’ un malcostume che aumenta la massa debitoria e ci costringe a sottrarre risorse che invece andrebbero impiegate per la città”.
Il dissesto, dunque, resta un’ipotesi concreta. Tuttavia, Renato Accorinti continua a sostenere la validità del piano di riequilibrio che – a detta sua – potrebbe ancora salvare le sorti di Messina. “Mi sono fatto promotore di un emendamento presentato all’Anci – ha precisato il Sindaco – per chiedere di poter spalmare i debiti in 30 anni. E’ una soluzione condivisa anche da altri Comuni in difficoltà che permetterebbe di alleggerire il carico fiscale e continuare ad assicurare i servizi essenziali per la città”.
Come già fatto in passato, Luca Eller è tornato a sottolineare cosa ancora continua a non funzionare. “Sono insoddisfatto su come funzionano attualmente le Partecipate e alcuni comparti amministrativi del Comune. I dati contabili non vengono trasmessi e ciò significa omettere la possibilità di fare controlli. Ed è l’amministrazione a dover intervenire visto che è la prima responsabile. Messinambiente ad esempio nel 2014 scontava perdite per 7 milioni di euro, cifra che si è poi ridotta a 1 milione e mezzo lo scorso anno. Bisogna cambiare registro”.
Un invito che Accorinti è disposto ad accogliere. “Nella partecipate cambieremo ciò che c’è da cambiare, sui problemi di legalità non ci muoviamo di un passo”.
Eller ha riservato parole dure anche sullo stesso piano di riequilibrio. “L’amministrazione ha scelto di non dichiarare il dissesto anche perchè è la stessa legge a garantire un’opportunità per ripianare i conti. Ma è mancato il monitoraggio sul Piano nonostante lo preveda la normativa. Se non si rimedia si rischia di andare in default e vanificare tutto. Forse nel 2013, considerando le passività, sarebbe stato più opportuno optare per il dissesto, ma ormai è stata presa un’altra strada che io stesso ho sposato accettando la carica di assessore”.
Intanto, lo scorso 3 agosto , non appena pervenuto a metà giornata il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti sul riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, grazie al lavoro tecnico svolto dal segretario e direttore generale, Antonio Le Donne, dal ragioniere generale, Antonino Cama, e da tutti i responsabili che si sono resi disponibili in queste settimane, è stata immediatamente consegnata alla Giunta municipale la proposta di approvazione del Consuntivo 2015. Nella tarda serata l’organo di Governo locale ha esaminato gli atti ed ha approvato all’unanimità per quanto di propria competenza ciò che tecnicamente è stato proposto. Contemporaneamente, in stretta collaborazione e sinergia con il commissario straordinario, Antonio Garofalo, gli sono stati comunicati informalmente e/o formalmente tutti i passaggi della giornata e ciò non ha reso necessario il suo intervento con i poteri sostitutivi attribuitigli dalla legge.
Andrea Castorina
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