In riscontro alla lettera ricevuta in data 26 luglio 2016 da parte dell’ing. Franza, il Sindaco Renato Accorinti ha dichiarato:
” Ho sempre ritenuto utili le forme di sostegno ad iniziative culturali, sportive e in ogni caso con rilevante impatto sociale da parte di tutti gli imprenditori e di ogni singolo cittadino, indipendentemente dalla propria estrazione culturale ed economica che possono contribuire a rendere un positivo servizio alla nostra comunità. Ho recentemente ribadito questi concetti anche in occasione della presentazione del bilancio sociale della società Caronte&Tourist.
Proprio per questo sono davvero sorpreso dei toni e del contenuto della lettera che l’ ing. Vincenzo Franza mi ha inviato. La pretesa di avere chiarimenti e di prendere le distanze rispetto a talune dichiarazioni di “una consigliera comunale del Gruppo di Cambiamo Messina dal basso”, sono pressioni inopportune ed inaccettabili. Non esiste il pensiero unico e rientra nella libertà di ciascuno esprimere le proprie opinioni, dissentire e proporre percorsi differenti. Pensare di revocare i contributi economici per le manifestazioni del Ferragosto messinese e della Vara concessi annualmente dal gruppo Franza, è un indebito tentativo di condizionamento, davvero sgradevole nei confronti del Sindaco della Città, che ovviamente non si fa intimidire.
Il percorso tracciato dall’amministrazione sino a questo momento non può essere barattato con nessun maldestro tentativo lesivo nei confronti della dignità di un Sindaco e dell’intera comunità messinese.
Mi sorprende ancor di più che si possa immaginare di poter avere riscontro ad una tale inopinata richiesta.
Chi vorrà sostenere economicamente una manifestazione particolarmente sentita dai messinesi è libero di farlo, con un euro o con un milione di euro secondo le proprie possibilità. L’importante è farlo perché si sente per dare il proprio contributo alla città. Il Sindaco auspica che il gruppo Franza, insieme a tanti semplici cittadini e/o imprenditori, sostengano le iniziative particolarmente care alla nostra comunità. Rinunciare a farlo è una scelta altrettanto libera”.
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